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6 Snell Sazia: il Ritrovato 2010 contro La Fame Nervosa

 

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Indicazioni:
6 Snell Sazia è un integratore alimentare utile per favorire il senso di sazietà in regimi alimentari ipocalorici controllati, associati ad una adeguata attività fisica.

Quando serve?
Quando si è in preda alla fame senza controllo e per chi fa in continuazione piccoli spuntini.

Perché usarlo?
Aiuta a raggiungere un senso di sazietà, riducendo la fame nervosa.

Sostanze Funzionali:
Glucomannano, Pinnothin®, Guar, Triptofano, Nopal, Garcinia, Rhodiola rosea e Finilalanina.

 

Componenti e loro Proprietà:

 

Guar
La farina di Guar è ricca di fibre idrosolubili, che in ambiente acquoso si rigonfiano senza solubilizzarsi, formando una massa gelatinosa di volume maggiore fino a 100 volte il volume iniziale. Questo meccanismo consente al Guar di modulare l’assorbimento dei carboidrati, e provoca un senso di sazietà, aiutando ad allontanare la fame. Inoltre, ammorbidendo la masse fecale, aiuta l’espulsione delle feci e favorisce la depurazione e l’espulsione delle tossine e delle scorie.

Triptofano
Il Triptofano, aminoacido essenziale, precursore della serotonina, uno dei neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione fisiologica dell'appetito, che aiuta a contrastare il problema della fame nervosa. Allevia gli stati ansiosi e riduce l’appetito. Avendo infatti constatato che il triptofano è in grado di alleviare alcune forme di ansia e depressione, si ipotizzò che potesse contribuire a risolvere i comportamenti nevrotici, che portano alcune persone a mangiare in eccesso senza reale necessità.

Glucomannano
Il Glucomannano è una fibra, ricavata dai tuberi della Amorphophallus konjak, pianta dell'estremo oriente detta anche "lingua del diavolo", composta da Glucosio e Mannosio, da cui prende il nome, che assorbendo acqua formano una gelatina vischiosa in grado di trattenere grassi e zuccheri. Infatti queste due molecole sono unite da un legame Beta-D-Glucosidico, che conferisce alle molecole la caratteristica di assorbire sino a cento volte il suo peso in acqua.
Meccanismo d'azione del Glucomannano: il Glucomannano è un elemento particolarmente indicato per sostenere regimi alimentari ipocalorici. Le fibre hanno la capacità di legare una notevole quantità di acqua, da 50 a 100 volte il suo peso, e di imbibirsi rigonfiandosi. La massa che ne deriva produce un rapido senso di sazietà molto utile durante un regime di dieta. Questa sua caratteristica gli consente di produrre senso di sazietà, di aumentare la massa fecale favorendone al contempo il transito attraverso l'intestino e di diminuire l'assorbimento calorico dei cibi. Formando un rivestimento non digeribile intorno alle particelle di cibo, quest’ultimo viene digerito più lentamente e così anche i livelli ematici di zucchero vengono mantenuti nella norma, evitando in tal modo gli attacchi di appetito che possono intervenire due o tre ore dopo i pasti quando i quantitativi di Glucosio nel sangue calano. Non solo, la sua particolare viscosità è in grado di assorbire sali biliari, colesterolo e scorie di difficile o lento smaltimento, contribuendo in modo concreto alla depurazione del sangue. Infine il Glucomannano presenta un’attività blandamente lassativa, che è particolarmente indicata in diete a basso regime alimentare che, come è noto, provocano stipsi. Infine, non va dimenticato che il Glucomannano non viene assorbito dal nostro organismo per cui il suo apporto calorico va considerato nullo. L’uso consigliato del Glucomannano è prima dei pasti accompagnato da una abbondante razione di acqua. La sua tollerabilità è risultata molto buona, non sono stati, ad oggi, sperimentalmente evidenziati effetti collaterali.

Pinnothin®, Pino coreano (Pinus Koraiensis) semi olio
Pinnothin® è un prodotto naturale, unico e brevettato, che viene ricavato dall’olio estratto dai pinoli del Pino Koreano, tipico della Corea, Giappone, Siberia e Cina. L’olio dei pinoli del Pino Koreano contiene più del 92% di acidi grassi poli e monoinsaturi, soprattutto quelli a catena molto lunga, come l’acido pinolenico, un acido grasso della serie degli omega 6, in quantità 40 volte superiore a quella presente nella varietà italiana dello stesso tipo di Pino.
È stato scientificamente provato che Pinnothin® inibisce il desiderio di mangiare: promuovendo un senso di sazietà, aiuta a ridurre il consumo di cibo e a limitare l’assunzione di calorie ingerite.
L’appetito è un meccanismo complesso di regolazione dell’assunzione del cibo, controllato da numerosi fattori, uno dei più importanti è quello ormonale. Ci sono specifici ormoni che mandano un messaggio al cervello, sia per stimolare che per inibire il senso di fame, in seguito alla richiesta di energia da usare per il metabolismo basale e per l’attività fisica. Le 3 fasi principali dell’appetito sono il senso di fame, l’appagamento e la sensazione di sazietà. La fame spinge a mangiare, l’appagamento della fame fa terminare l’assunzione del cibo e la sazietà ci dice che non serve introdurne altro. Questo processo è regolato da meccanismi nervosi e ormonali. Quello che ci dice di interrompere l’assunzione di cibo è il meccanismo ormonale, dato da 2 particolari ormoni intestinali, il CCK (colecistochinina) e il GLP1 (peptide simil-glucagone).
Il CCK viene rilasciato, dalla parte alta dell’intestino, nel sangue in seguito alla presenza di grassi (soprattutto acidi grassi a catena molto lunga) o proteine all’interno del duodeno, il GLP1 in seguito alla presenza di grassi e carboidrati nell’ileo. La presenza di cibo digerito all’interno dell’intestino stimola pertanto la produzione di questi 2 ormoni, diminuendo il desiderio di assumere altro cibo, attraverso l’inibizione della motilità intestinale, della secrezione intestinale e inviando un segnale nervoso al cervello.
Pinnothin® agisce stimolando il rilascio dei 2 ormoni inibitori, il CCK (colecistochinina) e il GLP1 (peptide simil-glucagone). Questi 2 ormoni mandano segnali di sazietà al cervello, riducendo significantemente il bisogno di mangiare. Questo effetto del Pinnothin® è stato confermato da studi clinici randomizzati, condotti in doppio cieco, presso l’istituto di ricerca TNO, in Olanda. A diciotto donne in sovrappeso, ma in buona salute, di media età, è stata data una colazione composta da 2 fette di pane bianco e marmellata, poi a metà gruppo è stato dato Pinnothin®, all’altra metà un placebo. I soggetti sono stati successivamente monitorati, misurando il livello plasmatico di CCK e GLP1 nel sangue, dopo 30, 60, 90, 120, 180 e 240 minuti dall’inizio della colazione. I risultati evidenziano un forte incremento del livello di CCK dopo l’assunzione di Pinnothin®, confrontato con il placebo. L’effetto è evidente dopo 30 minuti e perdura per 3 ore.

Studi sul Pinnothin®
Dopo 30 minuti dall’assunzione i soggetti trattati con Pinnothin® riportavano un desiderio di mangiare notevolmente diminuito, rispetto ai soggetti trattati con il placebo.
Anche la concentrazione plasmatica di GLP1 è aumentata dopo l’assunzione di Pinnothin®, confrontato con il placebo, dopo 60 minuti dall’assunzione e l’effetto è rimasto per 3 ore. In conclusione, la quantità totale di CCK e GLP1 in seguito all’assunzione di Pinnothin® è stata superiore rispettivamente del 60% e del 40% rispetto al placebo, in un periodo di 4 ore.
Un altro studio in vitro è stato effettuato con cellule enteroendocrine, che producono CCK. Queste linee cellulari sono state esposte alla presenza di differenti acidi grassi e oli, misurando il rilascio di CCK. Pinnothin®, messo a confronto con l’olio di pinoli da Pino italiano e acido linoleico, ha dimostrato il rilascio maggiore di CCK.

Il meccanismo di azione del Pinnothin® coinvolge i chilomicroni, trasportatori intestinali degli acidi grassi a lunga catena. Uno studio sulle cavie ha evidenziato che la soppressione dell’assorbimento del cibo da parte degli acidi grassi a lunga catena è inibita dal blocco del trasporto dei chilomicroni, attraverso specifici inibitori. La cascata dei segnali del CCK è strettamente legata al trasporto dei chilomicroni. Questo ci suggerisce che gli acidi grassi del Pinnothin® influenzano la formazione e il trasporto dei chilomicroni, e quindi il rilascio di CCK.

Nopal (Opunzia ficus indica)
Il cactus del Nopal è una fonte ricca di fibra solubile insolubile cellulosa, emicellulosa, lignina, pectina, mucillagini, oltre che di vitamine A, B1, B2, B3 e C, minerali: calcio, magnesio, ferro, potassio, amminoacidi. Il Nopal è impiegato nella medicina popolare messicana per il trattamento del diabete mellito e controllo del peso corporeo. Il Nopal provoca senso di pienezza, di sazietà, con il non trascurabile effetto di far diminuire gli zuccheri nel sangue. L'azione del Nopal è indubbiamente utile, per chi vuole perdere peso e soprattutto per sentire meno la sensazione di fame. Al fine di valutare l'efficacia e selezionare la parte di pianta maggiormente attiva sono stati effettuati numerosi studi, dal 1980 ad oggi, che hanno dimostrato non solo l'attività ipoglicemizzante del Nopal ma anche la positiva influenza su altri disturbi metabolici, quali obesità e iperlipidemie. La polpa disidratata di Nopal è risultata possedere la massima attività grazie alla forte concentrazione di frazione polisaccaridica presente, costituita prevalentemente da un polimero di galattosio, arabinosio e altri zuccheri denominato opuntiamannano, al quale si deve la capacità di legare i grassi e gli zuccheri ingeriti, che diventano pertanto non assorbibili e quindi eliminati tal quali. La glicemia diminuisce entro 4-6 ore dall'assunzione. Unitamente alle altre sostanze pectiche esplica anche effetto saziante. Le mucillagini presenti sono anche in grado di controllare l'eccessiva acidità gastrica e di regolarizzare il transito intestinale (effetto blandamente lassativo). L'alta concentrazione di sali minerali può invece spiegare l'uso tradizionale in Messico come drenante-diuretico e tonico cardiaco.

Garcinia cambogia
La Garcinia cambogia cresce spontanea nei paesi a clima tropicale (India, Indocina, Filippine). Dalla buccia dei suoi frutti si ricava l'estratto secco ricco di acido idrossicitrico (HCA). Grazie ad una particolare procedura di essiccamento, viene garantito il 60% di HCA, stabilizzato tramite salificazione. In questo modo, si evita che tale principio attivo si converta in lattone, sostanza inerte. Meccanismo d'azione dell'HCA: L'HCA agisce da un lato sopprimendo l'appetito e dall'altro inibendo la sintesi dei lipidi e il loro deposito nei tessuti. Limita, infatti, l'azione di un enzima deputato alla sintesi di acidi grassi e colesterolo e, quindi, i depositi di grasso nei tessuti adiposi. Non solo, stimola anche la sintesi epatica di glicogeno, la nostra riserva di glucosio, in questo modo l'organismo avverte che non occorre introdurre altro cibo e viene inibito il senso di fame. L'azione di questo acido si sviluppa senza interferire in alcun modo con la produzione di energia a livello mitocondriale, in quanto l'HCA non è in grado di penetrarne la membrana. Così, l'assunzione di Garcinia estratto secco non genera senso di affaticamento o debolezza; gli obiettivi della droga sono solo i metaboliti derivati dal surplus alimentare.

Rhodiola rosea
La Rhodiola rosea, già da secoli conosciuta ed ampiamente utilizzata nei paesi di origine, nonché in tutta l’Asia per le sue innumerevoli proprietà benefiche, ha visto in questi ultimi anni crescere la propria popolarità anche nei paesi occidentali grazie soprattutto alle sue caratteristiche di modulatore dell’umore, antidepressivo e coadiuvante nel controllo del peso corporeo. Le sue molteplici applicazioni le hanno meritatamente conferito il nome di “golden root” (radice dorata). La radice di Rhodiola rosea deve la sua unicità terapeutica non solo al complesso miscellaneo di sostanze attive presenti al suo interno, ma con molta probabilità anche alla loro reciproca distribuzione in termini quantitativi. Nel rizoma della specie Rhodiola rosea troviamo infatti: acidi organici (ossalico, citrico, malico, succinico, gallico), oli essenziali, monoterpeni, beta-sitosterolo e sostanze tanniche della serie pirogallica (15,9%). Le proprietà adattogene della radice di Rhodiola rosea sono comunque ascrivibili alla presenza di alcuni particolari composti di tipo fenolico. In particolare, sono stati identificati ben 28 composti di diversa natura: il primo ad essere individuato è stato il rhodioloside, del quale più tardi è stata scoperta l’identità con il salidroside (glicoside del tirosolo), già notoriamente presente in altre piante quali ad esempio il salice (vedi tabella 1). Successivamente, sono stati isolati altri composti di natura glicosidica, ovvero: rosavin, rosarin, rosin, rodiosin, rhodalin, rhodionin, astragalin, tricin-5-O-glucoside e campferolo-7-ramnoside.
Grazie ad alcune ricerche condotte su rizomi di piante appartenenti al genere Rhodiola è stato possibile osservare come la molecola del salidroside sia presente anche in altre specie diverse dalla rosea, mentre i composti rosavin, rosarin e rosin siano prettamente caratteristici della specie Rhodiola rosea e possano conseguentemente essere utilizzati come elemento distintivo dal punto di vista tassonomico (vedi tabella 1). In pratica, mentre la presenza di queste particolari molecole è indice della presenza anche di salidroside, altrettanto non si può dire della situazione opposta. Da alcuni studi di tipo comparativo è inoltre emerso come le proprietà stimolanti ed adattogene del solo salidroside siano inferiori a quelle collegate all’estratto di Rhodiola rosea, nel quale sono presenti appunto anche molti altri componenti, in particolar modo: rosavin, rosin, rosarin. Una sperimentazione che ha confrontato le proprietà stimolanti ed adattogene rispettivamente del salidroside, del tirosolo e dell’estratto di Rhodiola rosea (che contiene al contempo rosavin, rosin, rosarin e salidroside) ha dimostrato come queste siano risultate appunto crescenti in tale ordine. Da un’altra indagine comparativa condotta considerando l’attività neurotropica delle sostanze rosavin e rosarin è stato dimostrato come questa sia superiore a quella associata al salidroside, in particolar modo per quanto riguarda l’azione stimolante nei confronti del Sistema Nervoso Centrale. Le molecole dalle quali, in base a quanto affermato precedentemente, dipendono le numerose attività farmacologiche attribuibili al rizoma di Rhodiola rosea, sono dunque: rosavin, rosin e rosarin, oltre al più noto salidroside.
Meccanismo d'azione della Rhodiola: La somministrazione di estratto di Rhodiola rosea può aiutare a perdere peso, se inserita in un programma che preveda l’abbinamento di un leggero ma quotidiano esercizio fisico ad una dieta equilibrata. Senz’altro questa radice, grazie alla sua azione sull’umore, può contribuire a calmare gli attacchi di fame nervosa che, molto spesso, minano la buona riuscita di un regime dietetico controllato. Anche la sua azione anabolica, vale a dire di incremento del rapporto tra massa magra e massa grassa, può sicuramente favorire lo sviluppo dei muscoli a discapito del tessuto adiposo, ma sempre in concomitanza con un regolare esercizio fisico.
Mantenimento del peso corporeo: Sebbene i grassi o “lipidi” costituiscano un elemento fondamentale per la nostra vita, il loro accumulo nel nostro organismo può rappresentare un fattore di rischio sotto molti punti di vista, primo fra tutti quello dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari e del diabete. Il grasso in eccesso viene stoccato nel tessuto adiposo e può venire bruciato solo previa mobilitazione. Tale processo avviene per opera di uno specifico enzima, la lipasi. La lipasi a cui ci si riferisce a tal proposito non deve essere confusa con quella pancreatica, vale a dire l’enzima grazie al quale si rende possibile l’assorbimento dei grassi assunti con la dieta. Entrambi gli enzimi agiscono idrolizzando il legame estereo presente nella molecola dei trigliceridi liberando gli acidi grassi, ovvero le vere e proprie molecole che possono essere assorbite e metabolizzate dal nostro organismo. Mentre la lipasi pancreatica è prodotta dal pancreas durante il processo digestivo, quella che mobilita gli acidi grassi a partire dai trigliceridi stoccati nel tessuto adiposo, è sottoposta ad un complesso sistema di regolazione ormonale mediato dal ruolo dell’AMP ciclico. L‘estratto di Rhodiola rosea è in grado di stimolare l’attività di quest’ultimo tipo di lipasi, favorendo conseguentemente la mobilitazione dei grassi. Tale proprietà è stata oggetto di alcuni interessanti studi volti a definire al meglio il ruolo che è possibile attribuire all’estratto secco ottenuto dalla radice di Rhodiola rosea nell’ambito di un programma mirato alla perdita od al mantenimento del peso corporeo.

Studi sulla Rodiola:
1. In un recente studio a doppio cieco condotto su 121 volontari aventi età compresa tra i 23 ed i 65 anni di età, è stata monitorato il rilascio di acidi grassi in condizioni di riposo e dopo un’ora di moderato esercizio fisico (bicicletta da camera). I dati raccolti hanno evidenziato come la somministrazione di estratto di Rhodiola rosea abbia significativamente incrementato il livello di acidi grassi nel siero sia prima che dopo la sessione di attività fisica. Dagli esiti del presente studio è chiaramente emerso come l’esercizio fisico ricopra comunque un ruolo di notevole importanza per l’attivazione della lipasi (vedi tabelle 3 e 4). E’ inoltre importante sottolineare come la presenza di rosavin possa essere collegata all’attivazione della lipasi, dal momento che gli estratti che non contengono questo composto (e che non sono dunque da ritenersi come derivati dalla specie rosea) non si sono rivelati attivi in questo senso. La presenza di rosavin è dunque da considerarsi un elemento fondamentale per l’individuazione dell’effettiva attività dell’estratto.

2. In un altro studio clinico della stessa serie, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: al gruppo I (n=133) sono stati somministrati 200 mg di estratto di Rhodiola rosea, al gruppo II un equivalente quantità di placebo. I campioni di sangue utilizzati per la misurazione del contenuto in acidi grassi sono stati prelevati dopo trenta minuti di attività fisica leggera (camminata a passo normale). Anche in questo caso, la somministrazione di Rhodiola rosea ha mostrato un maggiore potere di mobilitazione degli acidi grassi a partire dai trigliceridi stoccati nel tessuto adiposo rispetto a quella del placebo (vedi tabella 5).

L’effetto della somministrazione di Rhodiola rosea sulla riduzione del peso corporeo e del metabolismo lipidico è stata oggetto di una sperimentazione a doppio cieco condotta per 90 giorni presso l’ospedale statale georgiano su 130 soggetti obesi (60 donne e 70 uomini) dall’età compresa fra i 29 ed i 60 anni (età media 42,2 anni). La dose testata è stata di 300 mg di estratto di Rhodiola rosea all’1% sotto forma di tavolette prima dei due pasti principali. Il regime dietetico è stato di tipo controllato, a moderato apporto calorico e con restrizioni riguardanti particolari cibi (es. pizza, patatine fritte, hamburghers, etc) uguale per entrambi i gruppi. Il gruppo di controllo, composto da 143 pazienti aventi le stesse caratteristiche, ha assunto un placebo. Un’ora dopo il pasto, i soggetti di entrambi i gruppi sono stati costretti a camminare per 30-40 minuti. Al termine dello studio, nel gruppo trattato con l’estratto di Rhodiola rosea si è potuto osservare un calo di peso medio da 79,50 a 70,20 kg, mentre nel gruppo di controllo, la somministrazione ha condotto ad una riduzione dei valori medi da 78,8 a 75,0 kg. In sostanza, si è potuto osservare come la somministrazione di estratto di Rhodiola rosea abbia provocato un significativo miglioramento nella riduzione del peso corporeo, in particolar modo in termini di massa grassa, nonché nelle condizioni generali di salute dei pazienti, nella qualità del sonno e dell’umore.

Fenilalanina
La L-Fenilalanina, aminoacido essenziale, precursore della tirosina e dell’adrenalina, interviene nei processi biochimici connessi con la sintesi di dopamina, ed è utile in caso di scarso autocontrollo dell’appetito, in quanto contribuisce a contenere il desiderio eccessivo di cibo. La Fenilalanina è in grado di stimolare a livello intestinale la sintesi di particolari sostanze (colecistochinina) implicate nell'insorgenza del senso di sazietà.

Modalità D’Uso:
Si consiglia l’assunzione di 2 capsule mezz’ora, al massimo un’ora prima dei 2 pasti principali, ingerite con molta acqua (almeno 2 bicchieri colmi).

Interazioni:
Non sono note interazioni con altri prodotti. Per la presenza di fibre idrosolubili ad effetto rigonfiante. Si sconsiglia l’assunzione del prodotto in concomitanza con l’assunzione di farmaci.

Effetti collaterali:
Non sono noti effetti collaterali connessi all’utilizzo del prodotto; evitare in caso di accertata ipersensibilità agli ingredienti del prodotto.

Conservazione:
Conservare in luogo fresco e asciutto.

Avvertenze:
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
Non superare la dose giornaliera consigliata.
Il prodotto non va inteso come sostituti di una dieta variata, e deve essere impiegato nell’ambito di una dieta ipocalorica adeguata, seguendo uno stile di vita sano con un buon livello di attività fisica. Se la dieta viene seguita per periodi superiori alle 3 settimane, si consiglia di consultare un medico.
Si consiglia di non assumere il prodotto in gravidanza e allattamento, e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
Contiene fenilalanina: non utilizzare in soggetti affetti da fenilchetonuria
Contiene derivati del latte.

Periodo di validità:
3 anni dalla data di produzione.

Contenuto Confezione:
Blister astucciato da 45 capsule da 500 mg ciascuna.

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• 6Snell Sazia
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6Snell Peso Meno Grassi
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Tisazio: Tavolette Deglutibili per Contenere la Fame Eccessiva

 

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Di cosa si tratta:
È un integratore alimentare a base di Glucomannano, Guar e Nopal, utile per facilitare il conseguimento del senso di sazietà, nell’ambito di diete globalmente finalizzate al controllo/riduzione del peso.

Proprietà:
Il prodotto trova indicazione qualora si desideri perdere peso in modo equilibrato, corretto e senza effetti collaterali.
Le fibre naturali contenute in Tisazio, rigonfiandosi, facilitano il conseguimento del senso di sazietà, che porta ad una riduzione dell’appetito; inoltre riducono l’assorbimento di grassi e carboidrati.
L’associazione dei componenti di Tisazio permette di contrastare anche i fenomeni di stipsi spesso legati alle diete dimagranti.

Componenti Attivi:
Glucomannano (farina di Konjac) 750 mg
Guar (farina dei semi) 100 mg
Nopal foglia polv. 50 mg

Cosa è il Glucomannano ?
Il glucomannano, fibra solubile di origine naturale (estratta dal tubero di Konjac) è una fibra alimentare non assimilabile e di apporto calorico praticamente nullo.
Ha la capacità di assorbire i liquidi e rigonfiarsi fino a 60-100 volte. Inoltre riduce l’assorbimento dei grassi e del colesterolo
Quali sono i Suoi effetti?
L’assunzione di glucomannano prima dei pasti favorisce il conseguimento del senso di sazietà, che si traduce in un minor appetito e, quindi, in una minor assunzione di cibo. Riducendo l’assorbimento di grassi e colesterolo si riducono anche le calorie acquisite.
Cosa è la Farina di Semi di Guar ?
La farina di semi di Guar è una fibra solubile, ricca di polisaccaridi, di derivazione vegetale che ha la proprietà di assorbire i liquidi e rigonfiarsi. Inoltre riduce l’assimilazione di glucidi e lipidi a livello intestinale.
Quali sono i Suoi effetti?
L’assunzione della farina di Guar prima dei pasti favorisce il conseguimento del senso di sazietà, che si traduce in un minor appetito e, quindi, in una minor assunzione di cibo.
Cosa è il Nopal ?
Il Nopal, fibra estratta da un cactus del genere Opuntia, è in grado di intrappolare le molecole di grasso ed inibirne l’assorbimento. Riduce anche l’assorbimento degli zuccheri.
Quali sono i Suoi effetti?
Limitando l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri riduce l’assunzione delle calorie ad essi legate

Modalità D'Uso
Si consiglia di assumere 2 tavolette dalla mezz’ora ad un’ora prima dei due pasti principali.

Contenuto Confezione:
Flacone Astucciato da 120 tavolette

 

 

 

 

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