Indicazioni:
6 Snell Sazia è un integratore alimentare utile per favorire
il senso di sazietà in regimi alimentari ipocalorici controllati,
associati ad una adeguata attività fisica.
Quando serve?
Quando si è in preda alla fame senza controllo e per chi fa in
continuazione piccoli spuntini.
Perché usarlo?
Aiuta a raggiungere un senso di sazietà, riducendo la fame nervosa.
Sostanze Funzionali:
Glucomannano, Pinnothin®, Guar, Triptofano, Nopal, Garcinia,
Rhodiola rosea e Finilalanina.
Componenti e loro Proprietà:
Guar
La farina di Guar è ricca di fibre idrosolubili, che in ambiente
acquoso si rigonfiano senza solubilizzarsi, formando una massa
gelatinosa di volume maggiore fino a 100 volte il volume iniziale.
Questo meccanismo consente al Guar di modulare l’assorbimento dei
carboidrati, e provoca un senso di sazietà, aiutando ad allontanare
la fame. Inoltre, ammorbidendo la masse fecale, aiuta l’espulsione
delle feci e favorisce la depurazione e l’espulsione delle tossine e
delle scorie.
Triptofano
Il Triptofano, aminoacido essenziale, precursore della serotonina,
uno dei neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione fisiologica
dell'appetito, che aiuta a contrastare il problema della fame
nervosa. Allevia gli stati ansiosi e riduce l’appetito. Avendo
infatti constatato che il triptofano è in grado di alleviare alcune
forme di ansia e depressione, si ipotizzò che potesse contribuire a
risolvere i comportamenti nevrotici, che portano alcune persone a
mangiare in eccesso senza reale necessità.
Glucomannano
Il Glucomannano è una fibra, ricavata dai tuberi della
Amorphophallus konjak, pianta dell'estremo oriente detta anche
"lingua del diavolo", composta da Glucosio e Mannosio, da cui prende
il nome, che assorbendo acqua formano una gelatina vischiosa in
grado di trattenere grassi e zuccheri. Infatti queste due molecole
sono unite da un legame Beta-D-Glucosidico, che conferisce alle
molecole la caratteristica di assorbire sino a cento volte il suo
peso in acqua.
Meccanismo d'azione del Glucomannano: il Glucomannano è un elemento
particolarmente indicato per sostenere regimi alimentari
ipocalorici. Le fibre hanno la capacità di legare una notevole
quantità di acqua, da 50 a 100 volte il suo peso, e di imbibirsi
rigonfiandosi. La massa che ne deriva produce un rapido senso di
sazietà molto utile durante un regime di dieta. Questa sua
caratteristica gli consente di produrre senso di sazietà, di
aumentare la massa fecale favorendone al contempo il transito
attraverso l'intestino e di diminuire l'assorbimento calorico dei
cibi. Formando un rivestimento non digeribile intorno alle
particelle di cibo, quest’ultimo viene digerito più lentamente e
così anche i livelli ematici di zucchero vengono mantenuti nella
norma, evitando in tal modo gli attacchi di appetito che possono
intervenire due o tre ore dopo i pasti quando i quantitativi di
Glucosio nel sangue calano. Non solo, la sua particolare viscosità è
in grado di assorbire sali biliari, colesterolo e scorie di
difficile o lento smaltimento, contribuendo in modo concreto alla
depurazione del sangue. Infine il Glucomannano presenta un’attività
blandamente lassativa, che è particolarmente indicata in diete a
basso regime alimentare che, come è noto, provocano stipsi. Infine,
non va dimenticato che il Glucomannano non viene assorbito dal
nostro organismo per cui il suo apporto calorico va considerato
nullo. L’uso consigliato del Glucomannano è prima dei pasti
accompagnato da una abbondante razione di acqua. La sua
tollerabilità è risultata molto buona, non sono stati, ad oggi,
sperimentalmente evidenziati effetti collaterali.
Pinnothin®, Pino coreano (Pinus Koraiensis) semi olio
Pinnothin® è un prodotto naturale, unico e brevettato, che viene
ricavato dall’olio estratto dai pinoli del Pino Koreano, tipico
della Corea, Giappone, Siberia e Cina. L’olio dei pinoli del Pino
Koreano contiene più del 92% di acidi grassi poli e monoinsaturi,
soprattutto quelli a catena molto lunga, come l’acido pinolenico, un
acido grasso della serie degli omega 6, in quantità 40 volte
superiore a quella presente nella varietà italiana dello stesso tipo
di Pino.
È stato scientificamente provato che Pinnothin® inibisce il
desiderio di mangiare: promuovendo un senso di sazietà, aiuta a
ridurre il consumo di cibo e a limitare l’assunzione di calorie
ingerite.
L’appetito è un meccanismo complesso di regolazione dell’assunzione
del cibo, controllato da numerosi fattori, uno dei più importanti è
quello ormonale. Ci sono specifici ormoni che mandano un messaggio
al cervello, sia per stimolare che per inibire il senso di fame, in
seguito alla richiesta di energia da usare per il metabolismo basale
e per l’attività fisica. Le 3 fasi principali dell’appetito sono il
senso di fame, l’appagamento e la sensazione di sazietà. La fame
spinge a mangiare, l’appagamento della fame fa terminare
l’assunzione del cibo e la sazietà ci dice che non serve introdurne
altro. Questo processo è regolato da meccanismi nervosi e ormonali.
Quello che ci dice di interrompere l’assunzione di cibo è il
meccanismo ormonale, dato da 2 particolari ormoni intestinali, il
CCK (colecistochinina) e il GLP1 (peptide simil-glucagone).
Il CCK viene rilasciato, dalla parte alta dell’intestino, nel sangue
in seguito alla presenza di grassi (soprattutto acidi grassi a
catena molto lunga) o proteine all’interno del duodeno, il GLP1 in
seguito alla presenza di grassi e carboidrati nell’ileo. La presenza
di cibo digerito all’interno dell’intestino stimola pertanto la
produzione di questi 2 ormoni, diminuendo il desiderio di assumere
altro cibo, attraverso l’inibizione della motilità intestinale,
della secrezione intestinale e inviando un segnale nervoso al
cervello.
Pinnothin® agisce stimolando il rilascio dei 2 ormoni inibitori, il
CCK (colecistochinina) e il GLP1 (peptide simil-glucagone). Questi 2
ormoni mandano segnali di sazietà al cervello, riducendo
significantemente il bisogno di mangiare. Questo effetto del
Pinnothin® è stato confermato da studi clinici randomizzati,
condotti in doppio cieco, presso l’istituto di ricerca TNO, in
Olanda. A diciotto donne in sovrappeso, ma in buona salute, di media
età, è stata data una colazione composta da 2 fette di pane bianco e
marmellata, poi a metà gruppo è stato dato Pinnothin®, all’altra
metà un placebo. I soggetti sono stati successivamente monitorati,
misurando il livello plasmatico di CCK e GLP1 nel sangue, dopo 30,
60, 90, 120, 180 e 240 minuti dall’inizio della colazione. I
risultati evidenziano un forte incremento del livello di CCK dopo
l’assunzione di Pinnothin®, confrontato con il placebo. L’effetto è
evidente dopo 30 minuti e perdura per 3 ore.
Studi sul Pinnothin®
Dopo 30 minuti dall’assunzione i soggetti trattati con Pinnothin®
riportavano un desiderio di mangiare notevolmente diminuito,
rispetto ai soggetti trattati con il placebo.
Anche la concentrazione plasmatica di GLP1 è aumentata dopo
l’assunzione di Pinnothin®, confrontato con il placebo, dopo 60
minuti dall’assunzione e l’effetto è rimasto per 3 ore. In
conclusione, la quantità totale di CCK e GLP1 in seguito
all’assunzione di Pinnothin® è stata superiore rispettivamente del
60% e del 40% rispetto al placebo, in un periodo di 4 ore.
Un altro studio in vitro è stato effettuato con cellule
enteroendocrine, che producono CCK. Queste linee cellulari sono
state esposte alla presenza di differenti acidi grassi e oli,
misurando il rilascio di CCK. Pinnothin®, messo a confronto con
l’olio di pinoli da Pino italiano e acido linoleico, ha dimostrato
il rilascio maggiore di CCK.
Il meccanismo di azione del Pinnothin® coinvolge i chilomicroni,
trasportatori intestinali degli acidi grassi a lunga catena. Uno
studio sulle cavie ha evidenziato che la soppressione
dell’assorbimento del cibo da parte degli acidi grassi a lunga
catena è inibita dal blocco del trasporto dei chilomicroni,
attraverso specifici inibitori. La cascata dei segnali del CCK è
strettamente legata al trasporto dei chilomicroni. Questo ci
suggerisce che gli acidi grassi del Pinnothin® influenzano la
formazione e il trasporto dei chilomicroni, e quindi il rilascio di
CCK.
Nopal (Opunzia ficus indica)
Il cactus del Nopal è una fonte ricca di fibra solubile insolubile
cellulosa, emicellulosa, lignina, pectina, mucillagini, oltre che di
vitamine A, B1, B2, B3 e C, minerali: calcio, magnesio, ferro,
potassio, amminoacidi. Il Nopal è impiegato nella medicina popolare
messicana per il trattamento del diabete mellito e controllo del
peso corporeo. Il Nopal provoca senso di pienezza, di sazietà, con
il non trascurabile effetto di far diminuire gli zuccheri nel
sangue. L'azione del Nopal è indubbiamente utile, per chi vuole
perdere peso e soprattutto per sentire meno la sensazione di fame.
Al fine di valutare l'efficacia e selezionare la parte di pianta
maggiormente attiva sono stati effettuati numerosi studi, dal 1980
ad oggi, che hanno dimostrato non solo l'attività ipoglicemizzante
del Nopal ma anche la positiva influenza su altri disturbi
metabolici, quali obesità e iperlipidemie. La polpa disidratata di
Nopal è risultata possedere la massima attività grazie alla forte
concentrazione di frazione polisaccaridica presente, costituita
prevalentemente da un polimero di galattosio, arabinosio e altri
zuccheri denominato opuntiamannano, al quale si deve la capacità di
legare i grassi e gli zuccheri ingeriti, che diventano pertanto non
assorbibili e quindi eliminati tal quali. La glicemia diminuisce
entro 4-6 ore dall'assunzione. Unitamente alle altre sostanze
pectiche esplica anche effetto saziante. Le mucillagini presenti
sono anche in grado di controllare l'eccessiva acidità gastrica e di
regolarizzare il transito intestinale (effetto blandamente
lassativo). L'alta concentrazione di sali minerali può invece
spiegare l'uso tradizionale in Messico come drenante-diuretico e
tonico cardiaco.
Garcinia cambogia
La Garcinia cambogia cresce spontanea nei paesi a clima tropicale
(India, Indocina, Filippine). Dalla buccia dei suoi frutti si ricava
l'estratto secco ricco di acido idrossicitrico (HCA). Grazie ad una
particolare procedura di essiccamento, viene garantito il 60% di HCA,
stabilizzato tramite salificazione. In questo modo, si evita che
tale principio attivo si converta in lattone, sostanza inerte.
Meccanismo d'azione dell'HCA: L'HCA agisce da un lato sopprimendo
l'appetito e dall'altro inibendo la sintesi dei lipidi e il loro
deposito nei tessuti. Limita, infatti, l'azione di un enzima
deputato alla sintesi di acidi grassi e colesterolo e, quindi, i
depositi di grasso nei tessuti adiposi. Non solo, stimola anche la
sintesi epatica di glicogeno, la nostra riserva di glucosio, in
questo modo l'organismo avverte che non occorre introdurre altro
cibo e viene inibito il senso di fame. L'azione di questo acido si
sviluppa senza interferire in alcun modo con la produzione di
energia a livello mitocondriale, in quanto l'HCA non è in grado di
penetrarne la membrana. Così, l'assunzione di Garcinia estratto
secco non genera senso di affaticamento o debolezza; gli obiettivi
della droga sono solo i metaboliti derivati dal surplus alimentare.
Rhodiola rosea
La Rhodiola rosea, già da secoli conosciuta ed ampiamente utilizzata
nei paesi di origine, nonché in tutta l’Asia per le sue innumerevoli
proprietà benefiche, ha visto in questi ultimi anni crescere la
propria popolarità anche nei paesi occidentali grazie soprattutto
alle sue caratteristiche di modulatore dell’umore, antidepressivo e
coadiuvante nel controllo del peso corporeo. Le sue molteplici
applicazioni le hanno meritatamente conferito il nome di “golden
root” (radice dorata). La radice di Rhodiola rosea deve la sua
unicità terapeutica non solo al complesso miscellaneo di sostanze
attive presenti al suo interno, ma con molta probabilità anche alla
loro reciproca distribuzione in termini quantitativi. Nel rizoma
della specie Rhodiola rosea troviamo infatti: acidi organici
(ossalico, citrico, malico, succinico, gallico), oli essenziali,
monoterpeni, beta-sitosterolo e sostanze tanniche della serie
pirogallica (15,9%). Le proprietà adattogene della radice di
Rhodiola rosea sono comunque ascrivibili alla presenza di alcuni
particolari composti di tipo fenolico. In particolare, sono stati
identificati ben 28 composti di diversa natura: il primo ad essere
individuato è stato il rhodioloside, del quale più tardi è stata
scoperta l’identità con il salidroside (glicoside del tirosolo), già
notoriamente presente in altre piante quali ad esempio il salice
(vedi tabella 1). Successivamente, sono stati isolati altri composti
di natura glicosidica, ovvero: rosavin, rosarin, rosin, rodiosin,
rhodalin, rhodionin, astragalin, tricin-5-O-glucoside e
campferolo-7-ramnoside.
Grazie ad alcune ricerche condotte su rizomi di piante appartenenti
al genere Rhodiola è stato possibile osservare come la molecola del
salidroside sia presente anche in altre specie diverse dalla rosea,
mentre i composti rosavin, rosarin e rosin siano prettamente
caratteristici della specie Rhodiola rosea e possano
conseguentemente essere utilizzati come elemento distintivo dal
punto di vista tassonomico (vedi tabella 1). In pratica, mentre la
presenza di queste particolari molecole è indice della presenza
anche di salidroside, altrettanto non si può dire della situazione
opposta. Da alcuni studi di tipo comparativo è inoltre emerso come
le proprietà stimolanti ed adattogene del solo salidroside siano
inferiori a quelle collegate all’estratto di Rhodiola rosea, nel
quale sono presenti appunto anche molti altri componenti, in
particolar modo: rosavin, rosin, rosarin. Una sperimentazione che ha
confrontato le proprietà stimolanti ed adattogene rispettivamente
del salidroside, del tirosolo e dell’estratto di Rhodiola rosea (che
contiene al contempo rosavin, rosin, rosarin e salidroside) ha
dimostrato come queste siano risultate appunto crescenti in tale
ordine. Da un’altra indagine comparativa condotta considerando
l’attività neurotropica delle sostanze rosavin e rosarin è stato
dimostrato come questa sia superiore a quella associata al
salidroside, in particolar modo per quanto riguarda l’azione
stimolante nei confronti del Sistema Nervoso Centrale. Le molecole
dalle quali, in base a quanto affermato precedentemente, dipendono
le numerose attività farmacologiche attribuibili al rizoma di
Rhodiola rosea, sono dunque: rosavin, rosin e rosarin, oltre al più
noto salidroside.
Meccanismo d'azione della Rhodiola: La somministrazione di estratto
di Rhodiola rosea può aiutare a perdere peso, se inserita in un
programma che preveda l’abbinamento di un leggero ma quotidiano
esercizio fisico ad una dieta equilibrata. Senz’altro questa radice,
grazie alla sua azione sull’umore, può contribuire a calmare gli
attacchi di fame nervosa che, molto spesso, minano la buona riuscita
di un regime dietetico controllato. Anche la sua azione anabolica,
vale a dire di incremento del rapporto tra massa magra e massa
grassa, può sicuramente favorire lo sviluppo dei muscoli a discapito
del tessuto adiposo, ma sempre in concomitanza con un regolare
esercizio fisico.
Mantenimento del peso corporeo: Sebbene i grassi o “lipidi”
costituiscano un elemento fondamentale per la nostra vita, il loro
accumulo nel nostro organismo può rappresentare un fattore di
rischio sotto molti punti di vista, primo fra tutti quello
dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari e del diabete. Il
grasso in eccesso viene stoccato nel tessuto adiposo e può venire
bruciato solo previa mobilitazione. Tale processo avviene per opera
di uno specifico enzima, la lipasi. La lipasi a cui ci si riferisce
a tal proposito non deve essere confusa con quella pancreatica, vale
a dire l’enzima grazie al quale si rende possibile l’assorbimento
dei grassi assunti con la dieta. Entrambi gli enzimi agiscono
idrolizzando il legame estereo presente nella molecola dei
trigliceridi liberando gli acidi grassi, ovvero le vere e proprie
molecole che possono essere assorbite e metabolizzate dal nostro
organismo. Mentre la lipasi pancreatica è prodotta dal pancreas
durante il processo digestivo, quella che mobilita gli acidi grassi
a partire dai trigliceridi stoccati nel tessuto adiposo, è
sottoposta ad un complesso sistema di regolazione ormonale mediato
dal ruolo dell’AMP ciclico. L‘estratto di Rhodiola rosea è in grado
di stimolare l’attività di quest’ultimo tipo di lipasi, favorendo
conseguentemente la mobilitazione dei grassi. Tale proprietà è stata
oggetto di alcuni interessanti studi volti a definire al meglio il
ruolo che è possibile attribuire all’estratto secco ottenuto dalla
radice di Rhodiola rosea nell’ambito di un programma mirato alla
perdita od al mantenimento del peso corporeo.
Studi sulla Rodiola:
1. In un recente studio a doppio cieco condotto su 121 volontari
aventi età compresa tra i 23 ed i 65 anni di età, è stata monitorato
il rilascio di acidi grassi in condizioni di riposo e dopo un’ora di
moderato esercizio fisico (bicicletta da camera). I dati raccolti
hanno evidenziato come la somministrazione di estratto di Rhodiola
rosea abbia significativamente incrementato il livello di acidi
grassi nel siero sia prima che dopo la sessione di attività fisica.
Dagli esiti del presente studio è chiaramente emerso come
l’esercizio fisico ricopra comunque un ruolo di notevole importanza
per l’attivazione della lipasi (vedi tabelle 3 e 4). E’ inoltre
importante sottolineare come la presenza di rosavin possa essere
collegata all’attivazione della lipasi, dal momento che gli estratti
che non contengono questo composto (e che non sono dunque da
ritenersi come derivati dalla specie rosea) non si sono rivelati
attivi in questo senso. La presenza di rosavin è dunque da
considerarsi un elemento fondamentale per l’individuazione
dell’effettiva attività dell’estratto.
2. In un altro studio clinico della stessa serie, i pazienti sono
stati suddivisi in due gruppi: al gruppo I (n=133) sono stati
somministrati 200 mg di estratto di Rhodiola rosea, al gruppo II un
equivalente quantità di placebo. I campioni di sangue utilizzati per
la misurazione del contenuto in acidi grassi sono stati prelevati
dopo trenta minuti di attività fisica leggera (camminata a passo
normale). Anche in questo caso, la somministrazione di Rhodiola
rosea ha mostrato un maggiore potere di mobilitazione degli acidi
grassi a partire dai trigliceridi stoccati nel tessuto adiposo
rispetto a quella del placebo (vedi tabella 5).
L’effetto della somministrazione di Rhodiola rosea sulla riduzione
del peso corporeo e del metabolismo lipidico è stata oggetto di una
sperimentazione a doppio cieco condotta per 90 giorni presso
l’ospedale statale georgiano su 130 soggetti obesi (60 donne e 70
uomini) dall’età compresa fra i 29 ed i 60 anni (età media 42,2
anni). La dose testata è stata di 300 mg di estratto di Rhodiola
rosea all’1% sotto forma di tavolette prima dei due pasti
principali. Il regime dietetico è stato di tipo controllato, a
moderato apporto calorico e con restrizioni riguardanti particolari
cibi (es. pizza, patatine fritte, hamburghers, etc) uguale per
entrambi i gruppi. Il gruppo di controllo, composto da 143 pazienti
aventi le stesse caratteristiche, ha assunto un placebo. Un’ora dopo
il pasto, i soggetti di entrambi i gruppi sono stati costretti a
camminare per 30-40 minuti. Al termine dello studio, nel gruppo
trattato con l’estratto di Rhodiola rosea si è potuto osservare un
calo di peso medio da 79,50 a 70,20 kg, mentre nel gruppo di
controllo, la somministrazione ha condotto ad una riduzione dei
valori medi da 78,8 a 75,0 kg. In sostanza, si è potuto osservare
come la somministrazione di estratto di Rhodiola rosea abbia
provocato un significativo miglioramento nella riduzione del peso
corporeo, in particolar modo in termini di massa grassa, nonché
nelle condizioni generali di salute dei pazienti, nella qualità del
sonno e dell’umore.
Fenilalanina
La L-Fenilalanina, aminoacido essenziale, precursore della tirosina
e dell’adrenalina, interviene nei processi biochimici connessi con
la sintesi di dopamina, ed è utile in caso di scarso autocontrollo
dell’appetito, in quanto contribuisce a contenere il desiderio
eccessivo di cibo. La Fenilalanina è in grado di stimolare a livello
intestinale la sintesi di particolari sostanze (colecistochinina)
implicate nell'insorgenza del senso di sazietà.
Modalità D’Uso:
Si consiglia l’assunzione di 2 capsule mezz’ora, al massimo un’ora
prima dei 2 pasti principali, ingerite con molta acqua (almeno 2
bicchieri colmi).
Interazioni:
Non sono note interazioni con altri prodotti. Per la presenza di
fibre idrosolubili ad effetto rigonfiante. Si sconsiglia
l’assunzione del prodotto in concomitanza con l’assunzione di
farmaci.
Effetti collaterali:
Non sono noti effetti collaterali connessi all’utilizzo del
prodotto; evitare in caso di accertata ipersensibilità agli
ingredienti del prodotto.
Conservazione:
Conservare in luogo fresco e asciutto.
Avvertenze:
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
Non superare la dose giornaliera consigliata.
Il prodotto non va inteso come sostituti di una dieta variata, e
deve essere impiegato nell’ambito di una dieta ipocalorica adeguata,
seguendo uno stile di vita sano con un buon livello di attività
fisica. Se la dieta viene seguita per periodi superiori alle 3
settimane, si consiglia di consultare un medico.
Si consiglia di non assumere il prodotto in gravidanza e
allattamento, e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza
sentire il parere del medico.
Contiene fenilalanina: non utilizzare in soggetti affetti da
fenilchetonuria
Contiene derivati del latte.
Periodo di validità:
3 anni dalla data di produzione.
Contenuto Confezione:
Blister astucciato da 45 capsule da 500 mg ciascuna.
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