TAPLALKOZASTUDOMANYI ES FITOFARMAKOLOGIAI KOZPONT
Centro Studi Nutrizionali e Fitofarmacologici
SZALAY L.
HONECZY Z.
TELOGEN EFFLUVIUM:
ARRESTO DELLA CADUTA E
STIMOLAZIONE DELLA CRESCITA DEL CAPELLO
Il problema della caduta dei
capelli o del loro diradamento si aggrava anno dopo anno con considerevole
rapidità: rispetto all’inizio del 900 in Europa le persone colpite da questo
fastidioso inestetismo sono più che raddoppiate. Il fenomeno è legato a
numerosi processi causali, peraltro abbastanza noti, tra cui certamente
primeggiano le condizioni di progressivo aumento degli inquinamenti a vari
livelli, l’alimentazione spesso incongrua, carente o comunque irrazionale con
conseguente alterazione degli equilibri nutrizionali, specie a livello di
micronutrienti, terapie farmacologiche particolarmente defedanti o/e
prolungate, trattamenti estetici troppo intensi o troppo frequenti. Come
si può notare tutte queste situazioni convergono a sostenere due dei meccanismi
più importanti: 1) carenza; 2) stress ossidativi con eccesso di radicali
liberi. Oltre a tutto ciò, le mille forme e cause di stress di cui la vita
odierna è stabilmente intessuta costituiscono un potente sistema di
danneggiamento del trofismo del capello. Inutile ricordare come la calvizie, ed
anche ogni forma di diradamento della chioma siano fonte per moltissime persone
di grave disagio, innescando meccanismi psicologici complessi che, partendo
dalla caduta dell’immagine attraverso percorsi più o meno tortuosi, possono
condurre a gravi conseguenze. Inversamente, alla luce di quanto abbiamo
esposto, risulta evidente come ogni disturbo del capello possa essere
considerato un vero e proprio indice delle condizioni generali di salute del
soggetto.
Alla luce di queste premesse
abbiamo ritenuto utile testare un integratore alimentare di nuova concezione
ed un trattamento topico
le cui azioni dovrebbero essere in grado di opporsi a molti dei meccanismi di
danno sulle varie fasi della vita del capello.
DISPOSITIVO SPERIMENTALE
L’esperimento è stato condotto
secondo lo schema “trattati > non trattati”. Abbiamo scelto di non utilizzare
il dispositivo “doppio cieco > placebo” perché, tenendo conto dell’intenso
impatto psicologico delle situazioni considerate, abbiamo ritenuto eticamente
inaccettabile il frustrare le aspettative di un certo numero di persone, anche
se avvertite, per un rilevante periodo di tempo. E’ stato quindi condotto un
trial clinico su 200 volontari sani e consenzienti, di razza caucasica, maschi
e femmine, di età compresa tra 18 e 60 anni che presentavano defluvium
telogenico da almeno tre mesi dalla data della visita di arruolamento al test.
Nessun soggetto, dall’inizio della caduta, si era sottoposto a qualunque tipo
di cura locale o generale o aveva modificato sostanzialmente gli abituali
trattamenti igienico-cosmetici. 150 soggetti, omogenei per caratteristiche
cliniche, sono stati suddivisi in tre gruppi di 50, con l’aiuto di una tavola
di numeri random; un quarto gruppo di 50 soggetti,
omogeneo clinicamente con i precedenti, era costituito di persone che non
ritenevano interessante sottoporsi ad un trattamento anticaduta, considerando
il problema irrilevante, e che comunque accettarono di buon grado di prestarsi
come elementi di controllo per i gruppi dei trattati.
Furono così ottenuti 4 gruppi
omogenei di 50 soggetti:
- Gruppo A – trattato con
Neo Pecia Forte
compresse, 1 compressa al dì
- Gruppo B – trattato con
NeoPecia Forte
lozione, 1 applicazione al dì
- Gruppo C – trattato con
NeoPecia Forte
compresse + lozione
- Gruppo D – non
trattato, con funzione di controllo
Ai tempi: T0 (prima di
iniziare); T1 (dopo 30 giorni); T2 (dopo 60 giorni); T3
(dopo 90 giorni) sono stati valutati i seguenti parametri:
1 – Visita dermatologica e
generale per definire le condizioni generali del soggetto e la situazione
dermatologica in specifico
2 – Tricogramma e
misurazione del diametro del fusto
3 – Resistenza alla trazione
da carico crescente
4 – Wash test: numero
medio di capelli persi durante il lavaggio 2 volte alla settimana ottenuto
dalla conta degli elementi rinvenuti nel sanitario. I valori riportati al
controllo corrispondono alla media del mese.
5 – Valutazione della forfora,
secondo una scala arbitraria da 0 a 3, dove 0=assente; 1= scarsa; 2=moderata;
3= marcata.
6 – Ematochimica, sia per
definire le eventuali condizioni carenziali, sia per monitorare eventuali
risposte all’assunzione dell’integratore. Sono stati eseguiti ad ogni
controllo: emocromo, sideremia, ferritina, glicemia, azotemia, protidemia
frazionata, lipidogramma completo, creatinina, magnesiemia, cupremia, T3, T4,
TSH, uricemia, es. urine completo.
7 – Valutazione della compliance.
8 – Valutazione statistica:
Student test – p=0,05
RISULTATI
I risultati osservati sono esposti nelle tabelle
e nei grafici corrispondenti.
Tabella 1
VISITA DERMATOLOGICA
|
Variazione % dei
soggetti con caduta rispetto a T0 |
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
-27,60% |
-64,80% |
-91,70% |
GRUPPO B |
-30,20% |
-71,80% |
-95,60% |
GRUPPO C |
-30,70% |
-78,50% |
-97% |
GRUPPO D |
0,30% |
0,50% |
0,80% |
Tavola 1
Tabella 2
DIAMETRO FUSTO
|
Variazione % rispetto a
T0 |
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
18,50% |
37,30% |
58,70% |
GRUPPO B |
19,40% |
34,72% |
56,90% |
GRUPPO C |
20,04% |
39,11% |
59,80% |
GRUPPO D |
-0,40% |
-0,50% |
-0,70% |
Tavola 2
Tabella 3
CAPELLI IN FASE ANAGEN
|
Variazione % rispetto a
T0 |
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
9,70% |
13,90% |
22,40% |
GRUPPO B |
11,80% |
21,70% |
33,60% |
GRUPPO C |
15,40% |
26,60% |
35,20% |
GRUPPO D |
-0,90% |
-1,10% |
-1,30% |
Tavola 3
Tabella 4
CAPELLI IN FASE TELOGEN |
Variazione % rispetto a T0
|
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
-10,90% |
-19,80% |
-30,80% |
GRUPPO B |
-12,44% |
-23,32% |
-36,70% |
GRUPPO C |
-14,56% |
-27,90% |
-41,20% |
GRUPPO D |
0,70% |
1,10% |
1,90% |
Tavola 4
Tabella 5
RESISTENZA ALLA TRAZIONE
|
Variazione % rispetto a
T0 |
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
22,83% |
50,70% |
95,40% |
GRUPPO B |
23,60% |
47,83% |
91,76% |
GRUPPO C |
21,66% |
51,76% |
98,84% |
GRUPPO D |
-0,90% |
-1,40% |
-2,60% |
Tavola 5
Tabella 6
WASH TEST
|
Variazione % rispetto a T0
|
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
-25,70% |
-56,90% |
-71,44% |
GRUPPO B |
-27,40% |
-58,65% |
-80,30% |
GRUPPO C |
-28,13% |
-54,76% |
-82,61% |
GRUPPO D |
1,88% |
2,34% |
3,50% |
Tavola 6
Tabella 7
FORFORA
|
Variazione % rispetto a
T0 |
|
T1 |
T2 |
T3 |
GRUPPO A |
-11,76% |
-19,90% |
-40,31% |
GRUPPO B |
-12,76% |
-22,83% |
-42,50% |
GRUPPO C |
-14,73% |
-40,64% |
-77,60% |
GRUPPO D |
2,60% |
3,94% |
5,80% |
Tavola 7
Compliance – E’ stata
ottima sia per la lozione, che non ha provocato alcun inconveniente, sia per le
compresse. Per queste ultime sono stati denunciati due casi di pirosi gastrica,
prontamente scomparsi con l’assunzione del prodotto a stomaco pieno.
Ematochimica – Non si sono
riscontrate variazioni degne di nota nel corso del test. Alcune situazioni di
marcata carenza minerale e proteica sono sensibilmente migliorate, raggiungendo
valori prossimi alla norma.
DISCUSSIONE
I risultati che abbiamo ottenuto,
statisticamente significativi, consentono alcune considerazioni. Le necessità
essenziali per il trattamento del defluvium telogenico, al di là di eziologie
particolari, sono: 1) controllare l’equilibrio cellulare e biochimico della
papilla dermica e delle altre strutture del bulbo; 2) opporsi agli stimoli
ossidativi di varia natura in grado di catalizzare la transizione del bulbo
pilifero verso lo stato di telogen; 3) neutralizzare le situazioni ormonali
che, pur non essendo di dimensioni tali da configurare quadri di tipo
androgenetico, sono frequente motivo di apoptosi cellulare. Evidentemente il
prodotto testato è in grado di rispondere a queste esigenze. Già al primo mese
di trattamento è possibile notare un marcato miglioramento alla visita
dermatologica per quanto riguarda la caduta, che alla fine del test appare
praticamente arrestata (Tab. 1). L’ incremento del diametro del fusto è
verosimilmente da mettersi in relazione con l’apporto di micronutrienti e di
aminoacidi solforati che catalizzano la ripresa di cheratinizzazione della
papilla dermica. Contemporaneamente l’azione congiunta di micronutrienti ed
antiossidanti è in grado di invertire la tendenza al passaggio in telogen: si
assiste infatti ad un rilevante aumento delle fasi anagen, accompagnato da un
corrispondente decremento delle fasi telogen, con il ristabilimento del normale
rapporto. Il dato è confermato dai risultati del wash test, che vede riduzioni
sino al 82,6% dei capelli persi in seguito al lavaggio, e del test di
resistenza alla trazione crescente. Quest’ultimo risultato ci sembra assai
interessante a confermare quanto sino ad ora esposto: la resistenza del capello
risulta aumentata oltre il 90% come conseguenza evidentemente di un
ripristinato trofismo del bulbo e della corretta cheratinizzazione del fusto.
Un ultimo dato sta a dimostrare come l’azione dell’integratore sia in grado di
normalizzare tutto il sistema cute-capello: dai nostri rilevamenti la forfora e
la seborrea appaiono praticamente scomparse alla fine del test.
Analizzando poi il comportamento
dei vari gruppi, possiamo osservare come il gruppo B, trattato soltanto con il
prodotto in lozione, mostri risultati lievemente migliori di quelli del gruppo
A (compresse): il dato sembrerebbe confermare le recenti acquisizioni sulla
attività di alcuni aminoacidi per assorbimento percutaneo, in grado di agire
direttamente sulla matrice cellulare scavalcando numerose tappe metaboliche.
Sarà utile poi valutare nel tempo l’evoluzione dei risultati ottenuti con le
due forme di trattamento. Come era prevedibile il gruppo C (compresse +
lozione) ha fatto in genere registrare i risultati migliori, a conferma del
fatto che se è necessario un intervento rapido in grado di normalizzare anche
la cute, con la scomparsa della seborrea e della forfora, è comunque
indispensabile l’azione fondamentale dei micronutrienti e degli antiossidanti
per modificare stabilmente la tendenza cellulare all’apoptosi. Collateralmente
l’azione della Serenoa appare in grado di controllare agevolmente gli
inevitabili screzi ormonali presenti, ricreando condizioni ottimali alla
ripresa di crescita del capello.
CONCLUSIONI
Dai dati in nostro possesso ci
sembra possibile concludere che:
1)
il prodotto testato, sia nella
forma orale che in quella topica, è in grado di arrestare il defluvium
telogenico ripristinando condizioni di normale trofismo e comportamento
2)
la forma per applicazione topica,
nel breve periodo (3 mesi) fornisce risultati lievemente migliori di quella per
somministrazione orale, evidentemente per la più immediata efficacia dei
principi attivi
3)
il trattamento congiunto offre i
risultati migliori in tempi brevi
4)
la compliance, ottima per ambedue
le forme, consente un uso anche protratto, ove necessario, dei prodotti.
BIBLIOGRAFIA
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Dermat. 1984;120:457-463
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