Descrizione:
Gelsomino Egitto: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Gelsomino egitto • Nome botanico: Jasminum officinalis • Famiglia: Oleaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Gelsomino comune, gelsomino bianco, gelsomino dei poeti. Jasminblueteloel, concrete and absolute of jasmine, Concrète et absolue de jasmin.
Costituenti principali: Eugenolo (oltre l’80%), acetato di eugenolo, cariofillene, umulene.
Predominanza: Malgrado il calore e l’energia, sviluppati da questo olio essenziale, gli attribuiscano una predominanza decisamente yang, il reale impiego, invece, essendo una diluizione o una copiosa diffusione nell’aria, ha una spiccata azione femminile tanto da definire questa pianta a prevalenza yin.
Nota: Caldo, persistente ed avvolgente, questo aroma, in grado di avvolgerci in un cerchi magico, ha una spiccata nota di base.
• Pianeta governatore: La sua azione notturna, capace di attrarre e regolare il flusso dei liquidi e l’attività del nostro sistema nervoso centrale, sottolinanao ampiamente il motivo del suo legame con la luna.
Chakra di riferimento: Agisce su tutto il corpo con una particolare specificità sui centri nervosi ed emozionali tanto da essere considerata un’essenza che privilegia il 7°chakra.
Aspetto fisico: Il gelsomino è una pianta sempreverde, a volte rampicante, che può raggiungere i 10 metri di altezza. Ha la caratteristica di avere foglie delicate, di colore verde brillante e fiori stellati di colore bianco e di intenso profumo, soprattutto durante il periodo notturno. Viene coltivato nei giardini a scopo ornamentale principalmente nei climi caldi, dove l’inverno è mite e la temperatura non scende mai al di sotto dei 5°C. Ne esistono diverse varietà, circa 200, ma le più utilizzate per la produzione di concrete ed assolute sono il J. officinalis ed il J. grandiflorum.
Provenienza: Il gelsomino è di origine asiatica, oggi lo si trova in India, in Persia, nei paesi africani mediterranei, in Europa ed in America.
Parti impiegate: I fiori.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di gelsomino si estrae mediante estrazione con l’utilizzo di solvente. Questa modalità gli attribuisce il nome di “concreta”. Il prodotto resinoso che si ottiene viene rilavorato, ottenendo così una “assoluta”. La resa media in concreta del gelsomino va dal 0,3 al 0,4 %. Dalla concreta si ricava tra il 40 ed il 55 % di assoluta, ma questo dato può variare in base al tipo di concreta utilizzata in quanto, se si tratta di una concreta ottenuta all’inizio del raccolto, la resa è maggiore. In questa sede si tiene a precisare che per ottenere un solo chilogrammo di essenza servono 8 milioni di fiori freschi!
Caratteristiche: Liquido viscoso di coloro giallo-bruno, a volte rossastro, limpido e dall’odore ricco, dolce, caldo e floreale, caratteristico di gelsomino.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente viola, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: La pregiatissima essenza di gelsomino egiziano, chiamata anche "regina della notte", raggiunge rapidamente i meandri della nostra anima, spalancando le porte dei sentimenti. E’ un'essenza dedicata principalmente alle donne. L’euforia derivata dal suo impiego è solo un risultato indiretto di un profondo e radicato processo di trasformazione emozionale. Del suo suadente ed avvolgente profumo giovano tutti i rapporti interpersonali, ma soprattutto quelli sentimentali. La sfera sessuale ne è particolarmente influenzata. La sensazione di pienezza di sé è l’origine dello stato di grazia ottenuto dal competente impiego di questa essenza. Ne giova la personalità e l’attrazione esercitata su chi ci frequenta. Non a caso il gelsomino risulta essere la base utilizzata dai maggiori profumieri per realizzare profumi di sicuro successo.
Altri usi: Il gelsomino è uno dei prodotti fondamentali per la profumeria, specialmente in fragranze floreali e orientali di alto livello. In percentuali minime si utilizza nella aromatizzazione di saponi. Entra nella composizione di molti aromi per uso alimentare, bevande alcoliche ed analcoliche, come il the al gelsomino.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di gelsomino se utilizzato per via esterna è atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. Data la sua concentrazione, nella concreta e nella assoluta, si consiglia di non assumerlo per via interna, potrebbero essere presenti residui tossici dovuti ai solventi utilizzati per l’estrazione.
Annotazioni storico-culturale: I fiori bianchi e profumati del gelsomino venivano utilizzati in oriente nelle cerimonie religiose. In India, dove viene chiamato con nomi illuminanti come "regina della notte" o "luce della luna nel bosco" è sacro a Visnù. Nei dipinti tradizionali indiani esso compare spesso insieme a coppie di innamorati ove si specchia nel chiarore lunare. Come tutte le piante dai fiori bianchi, arancio, ciliegio, tiglio e biancospino, si utilizzava nell’albuterapia, albus significa bianco in latino. Quest’ultima è una terapia basata sul massaggio con fiori bianchi per ottenere un effetto rilassante sul sistema nervoso. Nelle cliniche psichiatriche di alcuni paesi si tende a far crescere alberi dai fiori bianchi proprio per via del loro effetto distensivo. In occidente, il gelsomino era considerato un rimedio che "riscalde l'utero e facilita il parto" venendo inoltre impiegato nei disturbi respiratori. Nella Medicina Tradizionale Cinese esso trova largo impiego nel trattamento di disturbi epatici, cefalee ed insonnia. Al giorno d’oggi l’assoluta di gelsomino è fra le essenze più costose in assoluto. E’ facilmente intuibile come questo stato di cose comporti un altissimo rischio di contraffazione. Diffidate sempre di una assoluta di gelsomino dal prezzo basso, e senza una certificazione, redatta da un tecnico, all’interno della confezione.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio amaro, arancio dolce, cedro U.S.A., neroli, rosa damascena e sandalo india (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 1 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |