Descrizione:
Geranio: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Geranio • Nome botanico: Pelargonium graveolens • Famiglia: Geraniaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Pelargonio, geranio rosa, geranio dei floricoltori. Geraniumoel, geranium oil, essence de géranium.
Costituenti principali: Citronellolo, geraniolo, formiato di citronellile, iso-mentone, linaiolo, formiato di geranile, butirrato di geranile.
Predominanza: Malgrado quest’essenza rappresenti un notevole stato di equilibrio con numerosi aspetti yang, come l’aspetto riscaldante, la sua azione femminile risulta essere debolmente prevalente. Quindi la si può definire a predominanza yin.
Nota: La nota caratteristica di quest’essenza, simile alla rosa e caratterizzata da un notevole equilibrio è media e si può definire di cuore.
• Pianeta governatore: La sua spiccata azione sulla pelle e sugli organi riproduttivi, compresa la decongestione mammaria fa propendere quest’essenza sotto la vigile guida di venere.
Chakra di riferimento: I risultati terapeutici di quest’essenza, quasi esclusivamente incentrati nella zona del basso ventre e sugli organi genitali sottolineano una sua predilezione per il 1° chakra anche se, la sua massima energia e sinergia, si esprima sull’intestino tenue, reni e diuresi con effetti indotti sulla pelle. Quest’ultima osservazione fa propendere una maggiore attinenza con il 2° chakra.
Aspetto fisico: Il geranio è una pianticella arbustiva che può raggiungere l’altezza di 1 metro. Le foglie sono peltate, con filamenti saldati alla base e piccoli fiori di colore rosa. Da questa pianta si sono sviluppati innumerevoli ibridi dai quali viene oggi prodotto un olio essenziale generico di geranio, usato in profumeria. Oltre al pelargonium graveolens che è molto diffuso e cresce nei climi subtropicali, si conoscono il p. radula, il p. roseum, il p. capitatum, il p. fragrans e il p. macrorrhizum. Questa pianta cresce in zone dove la temperatura non è mai inferiore a 3°C, nei paesi a clima temperato la pianta muore d’inverno e deve essere, quindi, rinnovata annualmente, al contrario di quanto avviene nei paesi più caldi dove la pianta è perenne. La vita media della pianta di geranio, che si propaga generalmente per talee, è di 5-6 anni. La stagione del raccolto va da novembre ad aprile ed è possibile avere quasi sempre tre raccolti all’anno.
Provenienza: Il geranio è originario dell’Africa, da dove si è diffuso in molti paesi. Attualmente è coltivato in Egitto, Congo, Giappone, Cina, Russia, America centrale e Europa. I paesi, dove abbiamo la più elevata produzione di olio essenziale sono la Cina e l’Egitto.
Parti impiegate: Le foglie e i rametti.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di geranio, si estrae per distillazione della piantina intera e fresca in corrente di vapore, in alcune zone si distilla direttamente sul posto con sistemi più rudimentali utilizzando l’acqua. La resa è molto bassa e si aggira attorno allo 0,2 %.
Caratteristiche: Liquido oleoso di colore da giallo chiaro fino a bruno-verdastro, con odore caratteristico di rosa deliziosamente dolce.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente arancio, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Essenza di grande sollievo per gli spiriti affaticati, il geranio combatte il cattivo umore e la depressione (non patologica) in modo delicato e rispettoso del nostro equilibrio. La sua azione neutrale si può manifestare in modo apparentemente contraddittorio sedando e stimolando, quasi alla ricerca della risoluzione specifica del problema incontrato. Spesso, l’equilibrio conquistato grazie al suo utilizzo, ci permette di vivere meglio e più liberamente la nostra sessualità.
Altri usi: L’olio essenziale di geranio deve essere considerato tra le più importanti essenze impiegate in profumeria per basi rosate, dolci e di note floreali. Si utilizza anche nella profumazione di saponi e cosmetici. In commercio esistono anche una concreta che viene impiegata in saponeria ed una assoluta che viene impiegata in profumeria di pregio. Si utilizza anche come agente aromatizzante in diversi tipi di generi alimentari. Il suo impiego come insetto-repellente ne fa un ottimo coadiuvante della citronella per soluzioni industriali destinate a questo impiego.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di geranio è atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. In persone particolarmente sensibili può dare luogo a dermatiti da contatto, in questo caso è necessario sospendere immediatamente l’applicazione.
Annotazioni storico-culturale: Non di rado l’abitudine sud-tirolese di arricchire i propri balconi con colorati e spumeggianti gerani trae origine dal suo impiego insetto-repellente. Queste piante, collocate su tutta la balconata, rilasciando gli oli essenziali in esse contenuti, creano una vera e propria barriera capace di impedire il flusso di insetti dentro la casa. Pochi di coloro che impiegano questa pianta, ritenuta ormai ornamentale, ricordano o riconoscono l’origine pratica di questa utile tradizione.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio amaro, arancio dolce, Garofano (chiodi), gelsomino egitto, lavanda vera 40/42, limone, patchouli, rosa damascena, sandalo india (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |