Descrizione:
Lavanda Vera: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Lavanda vera • Nome botanico: Lavandula officinalis • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: L. augustifolia, L. vera, vanda, spigo, spica di Francia, lavanda comune. Lavendeloel, oil of lavender, essence de lavande.
Costituenti principali: Acetato di linalile (oltre 40%), linaiolo, cariofillene, trans.cis-beta-ocimene, lavandulolo, acetato di lavandulile.
Predominanza: Malgrado molti sostengano che questa pianta abbia un notevole equilibrio tra le sue componenti maschili e femminili. In questa sede si tiene a precisare che l’azione della lavanda è decisamente femminile, yin, a causa del suo effetto ristoratore, delicato e materno.
Nota: Essenza molto equilibrata in termini di nota caratteristica, la lavanda colpisce e rimane nel nostro cuore.
• Pianeta governatore: L’azione sulla disintossicazione e sulla gestione dei nostri liquidi corporei sottolinea la dominanzione della luna malgrado mercurio abbia una leggera influenza su questa pianta.
Chakra di riferimento: La lavanda possiede una spiccata azione sulla nostra psiche e sui problemi fisici da essa derivati, ma il vero e proprio obiettivo di questa famosissima essenza è quello di aprire il nostro cuore stimolando il 4° chakra.
Aspetto fisico: La lavanda è un piccolo cespuglio aromatico perenne che può raggiungere l’altezza di 1 metro. Possiede foglie lineari molto strette di colore verde scuro e fiori racemosi, raccolti in spighe terminali, con brattee membranose, larghe ed arrotondate. Il colore dei fiori è il caratteristico blu viola o color lavanda. E’ in genere coltivata, mediante la diffusione dei semi. Prima di ottenere un buon raccolto devono passare almeno tre anni, durante i quali le piante vengono regolarmente tagliate. La lavanda contiene la massima quantità di olio essenziale alla fioritura e quindi è proprio in questo periodo che viene tagliata e raccolta la pianta. Il mese di raccolta varia, chiaramente, a seconda dell’altitudine e del clima.
Provenienza: La pianta della lavanda è originaria della zona mediterranea, dove cresce spontanea. Viene, ai giorni nostri, coltivata in tutto il mondo. Per tradizione il paese che ne produce in quantità e qualità superiori è la Francia.
Parti impiegate: Sommità fiorite e steli.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di lavanda si estrae per distillazione in corrente di vapore delle parti ancora fresche. La resa si aggira tra lo 0,25 e l’1%.
Caratteristiche: Liquido mobile, limpido, incolore o di colore giallo o giallo ambrato, con caratteristico odore erbaceo-floreale, etereo, leggermente canforato e balsamico.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente verde, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Dietro all’impiego della lavanda per proteggere i corredi si cela un poco conosciuto segreto, questa versatile essenza è infatti amica delle donne aiutandole a superare tensioni ed insicurezze tipiche dei primi rapporti. La stabilizzazione della emotività ed il rafforzamento dell’ego, mantenendo la dolcezza delle origini, sono i veri obiettivi di questa essenza, capace di aprirci il cuore. La psiche, con tutte le sue debolezze e irrequietezze, ne trae assoluto beneficio riducendo lo stress, l’insonnia ed i nervosismi più diffusi. Il sonno cullato da questa essenza è di proverbiale ristoro. La lavanda è la migliore compagna dei nostri figli, aiutandoli a crescere con sicurezza e senso del rispetto.
Altri usi: La fragranza di lavanda è tra le più apprezzate nella composizione di miscele per profumi, lozioni, colonie, e per la profumazione di saponi d’ogni tipo, di prodotti tecnici, deodoranti per ambienti e così via. Nel settore farmaceutico è impiegata nella preparazione di unguenti antisettici, ed in campo alimentare per l’aromatizzazione di alimenti, bevande alcoliche ed analcoliche. Diffuso è il suo utilizzo come tarmicida per conservare la biancheria.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Atossico, non causa sensibilizzazione e non irrita. E’ bene fare attenzione ed evitare di assumerlo in concomitanza di farmaci contenenti iodio e/o ferro.
Annotazioni storico-culturale: Il suo nome deriva dal latino lavare, infatti gli antichi Romani la utilizzavano per le loro pratiche di abluzione. Tradizionalmente la lavanda è sempre stata considerata una pianta per le donne che agisce sotto l’influenza della luna, veniva utilizzata per aromatizzare e proteggere la biancheria della casa. Fiori di lavanda venivano messi fra le lenzuola di lino del corredo matrimoniale. Secondo la medicina antroposofica aiuta a stabilire un contatto tra il corpo fisico, l’etereo e l’astrale. In altri termini reintegra le varie percezioni che provengono dal mondo spirituale ed emotivo, con le percezione corporee, nei casi in cui la persona perda il contatto con il proprio io e sia disorientata. Come rimedio popolare ha una tradizione consolidata come curativo per lo stomaco disturbato, come profumo, come insettifugo. Si conosce da secoli, inoltre, anche questa sua caratteristica dualità di azione, stimolante e calmante, a seconda delle caratteristiche della persona alla quale viene somministrata. Una leggenda narra che gli albori dell’aromaterapia fondino le loro basi in un grande produttore di questo olio che scottandosi trovò ristoro immergendo la mano in un fusto di quest’olio, apprezzandone, così, l’inaspettata capacità curativa.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio amaro, arancio dolce, cedro U.S.A., garofano (chiodi), geranio, patchouli, pino mugo siberiano, pino silvestre, salvia sclarea.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |