Descrizione:
Rosmarino: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Rosmarino • Nome botanico: Rosmarinus officinalis • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: Erba delle corone, coronario, tresmarino, ramerino, rosamarina. Rosmarinoel, oil of rosemary, essence de romarin.
Costituenti principali: D-limonene (oltre il 90%), mircene, acetato di linalile, linaiolo, alfa-pinenealdeide, n-decilica.
Predominanza: Decisamente attivo e determinato, solare ed aggressivo, il rosmarino rientra a pieno titolo tra le piante yang.
Nota: Pur essendo caratterizzato da una discreta persistenza, il rosmarino incide in modo più marcato sul cuore dove scioglie e stimola le nostre componenti emozionali.
• Pianeta governatore: Pianta che deriva in modo indiscusso le sue proprietà e la qualità della sua crescita dalla presenza del sole, il rosmarino stimola condividendone la diretta ed energica filosofia di azione.
Chakra di riferimento: Il suo stimolo e capacità di infondere chiarezza mentale e distacco ne sottolinea la capacità di riequilibrio del “terzo occhio” definito anche 6° chakra.
Aspetto fisico: Il rosmarino è un arbusto cespuglioso sempreverde, molto ramoso, che raggiunge l’altezza di 2 metri. Questa odorosa pianta è ricoperta da foltissime foglie, piccole e lineari, di colore verde cupo superiormente e biancastre dal lato inferiore per la lanugine che le riveste. I suoi fiori sono azzurri e riuniti all’estremità dei rami, hanno due soli stami. Fiorisce tutto l’anno manifestando una componente fortemente aromatica. Cresce spontaneo lungo le coste e viene coltivato estesamente negli orti per l’utilizzo culinario.
Provenienza: Il rosmarino è originario del bacino mediterraneo, oggi cresce e viene coltivato in tutte le sue numerose varietà, nell’Europa meridionale, nell’Africa settentrionale, nei paesi orientali ed anche in Messico e Nord America. I paesi che producono più essenza sono la Spagna, la Tunisia, il Marocco, la ex Jugoslavia e l’Italia, nelle regioni della Sicilia e della Sardegna.
Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di rosmarino si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta utili essiccate e sminuzzate. La resa si aggira tra l’1 e l’1,5%.
Caratteristiche: L’olio essenziale di rosmarino è un liquido limpido, incolore o verde-giallo, con odore penetrante, canforaceo, sapore aromatico, amaro e alquanto fresco.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente indaco, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Il rosmarino, con il suo aroma forte e penetrante, riesce a donarci una grande fiducia in noi stessi aiutandoci inoltre a rafforzare il nostro carattere. Vero e proprio nemico delle illusioni ci insegna a guardare lontano ed a percepire chiaramente le sfumature della vita. Un suo costante uso stimola la nostra concentrazione e memoria soprattutto durante periodi di forte pressione psicologica come tutti gli esami della vita. E’ nota fin dall’antichità la sua virtù protettiva in grado di fortificare l’aura umana.
Altri usi: L’olio essenziale di rosmarino viene usato in preparazioni medicinali come aromatizzante, in cosmesi per la preparazione di saponi e prodotti per l’igiene personale, ma soprattutto in spray per la casa. Nella profumeria si utilizzano le essenze più pregiate nella composizione di note di pino, in profumi orientali e nelle acque di colonia. In campo alimentare è molto utilizzato, in miscela con altre spezie, nell’aromatizzazione di carni conservate, salumi, condimenti e salse.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di rosmarino non è irritante, meglio se utilizzato diluito, non provoca sensibilizzazione e non è tossico. E’ bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza e nei soggetti epilettici.
Annotazioni storico-culturali: Il suo nome deriva da rosamaris che significa rosa del mare, forse per via del fatto che cresce spontaneamente sulle coste mediterranee. Anche nel caso del rosmarino, come di altre piante di antica tradizione, si trovano molte leggende ad esso collegate. Nelle Metamorfosi di Ovidio si racconta che la pianta di rosmarino è la trasformazione della principessa Leucotoe. Apollo, dio del sole, si innamorò di questa splendida fanciulla, figlia del re di Persia, e la sedusse. Il padre punì la debolezza della figlia con la morte ed i raggi del sole sulla sua tomba trasformarono il corpo nella pianta profumata. Da questo mito deriva l’usanza degli antichi Romani di coltivare piante di rosmarino sulle tombe, affinché fossero simbolo di immortalità. In verità gli effetti battericidi e sterilizzanti di questa essenza ne spiegano in modo più tecnico il singolare uso. Dono di Afrodite, si utilizzava per incoronare i suoi ritratti. Tracce della presenza del rosmarino sono state rinvenute nelle tombe Egizie. Il suo utilizzo si estendeva fino al sacro, infatti i suoi rametti venivano bruciati nei templi dell’antica Grecia e a Roma, quale succedaneo del prezioso incenso arabo. Un alchimista del XIV secolo raccomandava di spruzzare l'essenza di rosmarino quale offerta agli spiriti benevoli. Un editto di Carlo Magno dell’812 obbligava i contadini a coltivare negli orti una pianta di rosmarino, il cui profumo si riteneva contenesse l’anima della terra. Da sempre si conoscono le sue proprietà curative e culinarie, in molti scritti, fra i quali alcuni di Dioscoride, si ritrova come rimedio per il fegato, il cervello ed il cuore. Nel Medioevo si utilizzava contro le peste e le malattie infettive. Nella tradizione popolare è utilizzato negli stati depressivi, come tonico, nei disturbi respiratori, reumatici, epatici e per problemi della pelle e dei capelli.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Basilico linalolo, cannella (legno), incenso, lavanda vera 40/42, menta piperita.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |