Descrizione:
Salvia Sclarea: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Salvia Sclarea • Nome botanico: Salvia Sclarea • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: Erba S. Lucia, erba sclarea, salvione, erba moscatella, amarella, Muskateller Salbeioel (ted.), oil of clary sage (ingl.), essence de sauge, sclarée (fr.).
Costituenti principali: Acetato di linalile (oltre il 65%), linalolo, terpineolo, germacrene, acetato di geranile, cariofillene, sclareolo, mircene
Predominanza: Femminile ed amica delle donne, soprattutto in periodi difficili, la salvia sclarea non potrebbe che definirsi a predominanza yin.
Nota: La salvia sclarea colpisce sia fisicamente che a livello di percezione sensibile, il cuore.
• Pianeta governatore: Capace di regolare i liquidi e gli eccessi del corpo la salvia sclarea agisce con modalità prevalentemente lunari, tanto da essere definita pianta governata dalla luna.
Chakra di riferimento: Gli spiccati effetti sul sistema riproduttivo e nel controllo degli istinti di base comprese le somatizzazioni derivate dal loro disequilibrio distinguono bene la salvia sclarea dalla sorella minore salvia officinale. Questa distinzione è tale da ritenere che il 1° chakra sia il canale di acquisizione energetica preferito dall’olio essenziale da essa derivato.
Aspetto fisico: La salvia sclarea è una pianta perenne e sempreverde, di aspetto cespuglioso, che può raggiungere l’altezza di 1 metro. I fiori sono di colore azzurro e di dimensioni inferiori rispetto alla varietà officinale. Le foglie sono molto grandi di colore verde con sfumature porpora. E’ una pianta che viene spesso coltivata negli orti e nei giardini. La sua durata varia fra i 3 ed i 6 anni.
Provenienza: La salvia sclarea è originaria del bacino mediterraneo, dove oggi ne esistono numerose coltivazioni a scopo industriale, soprattutto in Francia ed in Marocco. Si trova inoltre nell’Europa centrale, in Inghilterra, in Russia e, su piccola scala, negli Stati Uniti. In Italia si coltiva in Piemonte e nel meridione.
Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di salvia sclarea si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta fresche. La resa varia molto e in genere è compresa fra lo 0,07 e lo 0,15%.
Caratteristiche: L’olio essenziale di salvia sclarea è un liquido incolore o giallino, con odore caratteristico, etereo ed ambrato, che ricorda il vino moscato.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: A differenza del luogo fisico della sua azione, il basso ventre, la salvia sclarea agisce, a livello emozionale, sulla nostra creatività permettendoci espressioni e “licenze poetiche” degne di artisti nati. Essa apre allo sconosciuto e straordinario. Ottimo supporto per superare le crisi di mezza età e la menopausa, dissolve la paura del cambiamento e dell’ignoto guidandoci con mano ferma e saggia verso una vita coerente con la realtà che ci appartiene attimo per attimo. Decisa fonte di energia e stimolo è vera nemica di paure e paranoie.
Altri usi: L’olio essenziale di salvia sclarea ha, nel campo profumiero, un’importanza notevole per le sue caratteristiche di odore e tenacità uniche. Infatti quest’essenza è utilizzata nella formulazione di profumi orientali, di tabacco o per le colonie classiche. Questa essenza viene adulterata abbastanza di frequente con prodotti sintetici, ma tali sofisticazioni sono individuabili olfattivamente. Esistono in commercio anche delle concrete e delle assolute, impiegate nei profumi e nei saponi. In campo cosmetico è impiegata soprattutto nei detergenti ed in campo alimentare trova un impiego diffuso soprattutto nell’aromatizzazione di bevande. Al contrario, in campo farmaceutico non è praticamente impiegata.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Contrariamente alla varietà officinale, non irrita, non da sensibilizzazione e non è tossica. Se ne raccomanda un uso moderato in quanto può avere effetto psicotropo. E’ bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza ed in concomitanza con medicinali o sostanze a base di ferro e a non associarla all’assunzione di bevande alcoliche, può infatti indurre sonnolenza e potenziare l’effetto dell’alcool.
Annotazioni storico-culturali: Oltre a quanto già scritto per la salvia officinale, si può aggiungere che nonostante, la varietà sclarea fosse molto apprezzata nel periodo del Medioevo, oggi è caduta praticamente in disuso. Un tempo veniva impiegata nell’adulterazione del vino e della birra in quanto ne aumentava l’effetto In Germania con essa si adulterava il vino scadente per farlo passare come vino moscato. Il suo utilizzo nella tradizione popolare era circoscritto a problemi digestivi, uterini e mestruali, come disinfettante delle ulcerazioni e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola. Una mucillagine preparata con i suoi semi si impiegava nel trattamento dei tumori.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio dolce, arancio amaro, cipresso, gelsomino Egitto, geranio, sandalo India (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |