Descrizione:
Timo Rosso: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Timo rosso • Nome botanico: Thymus Vulgaris • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: pepolino, peporino, semolino, piperella, timo volgare, timo francese. Thymianoel (ted.), oil of thyme (ingl.), essence de thym (fr.).
Costituenti principali: Timolo (oltre il 50%), timene, alfa-gamma-terpinene, linalolo, alfa e beta-pinene, carvacrolo, terpinen-4-olo
Predominanza: Maschio attivo per eccellenza, vero combattente, il timo rosso possiede sicura predominanza yang.
Nota: Forte e marcato quasi da stordire con il suo aroma, il timo rosso colpisce i centri ricettivi della testa.
• Pianeta governatore: La sua azione decisamente risoluta e combattiva nei confronti di tutto ciò che può nuocere al corpo come batteri e virus ne sottolinea qualità simili al pianeta marte.
Chakra di riferimento: Doti afrodisiache e di stimolo fisico evidenziano la scelta, da parte di quest’essenza, del 1° chakra come cancello privilegiato di entrata nel corpo.
Aspetto fisico: Il timo rosso è un arbusto a fusto legnoso ed eretto, a differenza della varietà del timo serpillo che ha fusti striscianti. Esso cresce sulle garighe lungo le coste tirreniche ed è il timo più comunemente coltivato, negli orti domestici, per usi prevalentemente culinari. Per “garighe” si intende una zona popolata da vegetali nani, che costituiscono cespugli spesso aromatici con timi, cisti, corbezzoli e lentischi. Possiede foglie opposte, piccole, ovali, lanceolate o lineari, di colore verde cinereo nella pagina superiore, un po’ pubescenti sull’inferiore e con ghiandole oleifere giallicce. I fiori sono porporini riuniti in fascetti ascellari. La varietà thymus zygis si distingue per i fiori di colore bianco, ma non è questa la caratteristica che distingue il timo rosso dal timo bianco. Si provvede al raccolto in piena estate durante la fioritura.
Provenienza: Il timo rosso è originario dell’area mediterranea. Oggi cresce in tutto il bacino, con la prevalenza della Spagna, paese maggior produttore di essenza. Lo si trova anche in Russia, Ungheria ed ex Jugoslavia.
Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di timo rosso si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta essiccate. Le piante di timo contengono fino al 2,6% di essenza, ma la resa effettiva si aggira attorno all’1%.
Caratteristiche: L’olio essenziale di timo rosso è un liquido limpido di colore rossastro, in commercio si trova un olio di colore bianco od incolore che si ottiene per successiva rettificazione. Questo olio non possiede però tutte le caratteristiche del rosso in quanto non “completo”, il suo nome è appunto “Timo bianco”. L’olio di timo rosso ha un odore forte, caldo ed aromatico.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: L’olio essenziale di timo rosso possiede la marcata proprietà di stimolare l’intelletto, di ravvivare la mente. La Scola Medica Salernitana, in accordo con la tradizione greca, ne esaltava le doti antidepressive. Il timo è definito l’antibiotico dei poveri grazie alla sua potente e poliedrica capacità antisettica. Una goccia nel bagno al mattino permette di risvegliarsi rapidamente senza traumi, resettandosi sulla routine quotidiana. Insieme a rosmarino e menta, tagliati freschi all’alba, il timo costituiva il famoso “Mazzetto degli Dei” il quale, grazie al suo completamento serale con un rametto di issopo, garantiva felicità e salute ai possessori.
Altri usi: L’olio essenziale di timo, essendo un eccellente germicida, viene impiegato dall’industria farmaceutica nella preparazione di prodotti per l’igiene orale, come dentifrici e collutori, in preparazioni contro la tosse, come sciroppi e pastiglie. L’industria alimentare lo utilizza nella preparazione di numerose salse e condimenti ed in un vasto numero di prodotti conservati, soprattutto carni. Nel settore profumiero si usa prevalentemente nella preparazione di saponi e detergenti e nella preparazione di lavande. Per questi scopi si preferisce utilizzare l’olio bianco.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Generalmente non irrita, non dà luogo a fenomeni di sensibilizzazione e non è tossico. In considerazione del suo alto contenuto in fenoli, come il timolo e il carvacrolo che sono fenoli, meglio definiti come isomeri di posizione, esplicano la stessa azione del fenolo: vedi capitolo sulle vie respiratorie, si consiglia un uso moderato ed in diluizione. E’ bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza e nei soggetti epilettici.
Annotazioni storico-culturali: In greco “timo” significa coraggio, in effetti, come già visto nelle piante a crescita localizzata nel bacino mediterraneo, esso possiede una ricca tradizione mitologica. Nell’antica Grecia i boschetti di timo erano considerati sacri, il suo profumo si riteneva fosse “il respiro di Zeus” ed entrava a far parte, con rosmarino, menta ed issopo, delle erbe che venivano tagliate ed appese nelle case per propiziare salute e felicità, questo era chiamato il mazzetto degli dei. Si trovano tracce delle sua conoscenza negli scritti di Ippocrate e Dioscoroide. I filosofi dell’antica Roma erano usi a bere un infuso di timo prima di dedicarsi ai loro studi in quanto ravvivava la mente e favoriva la concentrazione e l’impegno. I medici della scuola di Salerno consigliavano alle persone depresse di respirare direttamente dalla pianta il profumo del timo. Gli egizi lo utilizzavano nella pratica imbalsamatoria. Nella tradizione popolare è utilizzato, oltre che come condimento, nelle infezioni respiratorie, in problemi digestivi e nel trattamento generalizzato delle infezioni, lo si trova denominato come “l’antibiotico dei poveri”. Esso è citato in quasi tutte le farmacopee europee.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Bergamotto, lavanda vera 40/42, limone, pino mugo siberiano, pino silvestre, rosmarino.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 5 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |