Descrizione:
Verbena Odorosa: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Verbena odorosa • Nome botanico: Lippia citriodara • Famiglia: Verbenaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Aloysia triphylla, A. citriodora, Verbena triphylla, Zappania citriodora, erba Luisa, cedrina, limonaria, verbena odorosa. Verbenaoel (ted.), oil of verbena (ingl.), essence de verveine (fr.).
Costituenti principali: Citrale, geraniolo, l-limonene, 1,8-cineolo, mircene, borneolo
Predominanza: Fresca ma non fredda, attiva ma contemporaneamente capace di stimolare calmando le tensioni la verbena non può che definirsi yin.
Nota: La nota delle verbena è una media di cuore.
• Pianeta governatore: Giove, il pianeta della rigidità, della immutabilità ha governato bene questa pianta che ne presenta le caratteristiche complementari.
Chakra di riferimento: La capacità di stimolo a carico del sistema nervoso, il suo effetto motivante e rinnovatore sottolineano bene come il cancello energetico preferito dalla verbena sia il 6° chakra.
Aspetto fisico: La verbena è una pianta cespugliosa con fusto legnoso che può raggiungere l’altezza di 1 metro e mezzo. Le foglie sono lanceolate, disposte a gruppi di tre e di colore verde. I fiori sono di ridotte dimensioni e di color porpora. La verbena cresce semispontanea, ma viene prevalentamente coltivata per scopo ornamentale. Si ottengono due o tre raccolti all’anno tagliando la pianta a circa 10 cm dal suolo.
Provenienza: La verbena è originaria del Perù e del Cile. Oggi viene coltivata in tutta l’America meridionale, nell’America centrale, in Cina, in Europa ed in diversi stati che si affacciano sul bacino mediterraneo. I maggiori produttori di essenza sono la Francia ed i paesi della parte nordafricana del mediterraneo come Tunisia e Algeria.
Parti impiegate: Le foglie ed i rametti freschi.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di verbena si estrae mediante distillazione in corrente di vapore dalle parti della pianta ancora fresche. La resa è molto ridotta e si aggira attorno allo 0,072 e lo 0,195%. Per questo motivo si trovano in commercio prodotti adulterati, ma anche prodotti naturali ricombinati i quali sono oli essenziali totalmente naturali di verbena, diluiti con altri componenti che ne rispettino le caratteristiche di qualità e quantità iniziali. Inutile dire che tali caratteristiche possiedono efficacia solo sulla carta, in quanto non volute ne progettate da madre natura.
Caratteristiche: L’olio essenziale è un liquido limpido incolore o giallo-verdastro, con odore fresco, caratteristico di limone.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente giallo, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Il suo aroma fresco e corroborante assomiglia all’aria profumata del mattino, tanto è il senso di rinascita ed aspettativa che riesce a generare. La verbena porta nelle nostre case e nei nostri uffici una sferzata di novità e di motivazione che stimola la nostra attività. E’ quindi particolarmente utile quando ci si sente stanchi, apatici e svogliati. Tipico aroma per ambienti di lavoro, biblioteche e stanze di persone depresse (non patologico), la verbena infonde forza ed energia per concludere lavori interminabili e per buttarci dietro le spalle il passato. Questo pregiatissimo olio essenziale stimola la gioia e interrompe la routine dissolvendo periodi di indecisione e stagnazione.
Altri usi: L’olio essenziale di verbena trova impiego in profumeria nella composizione di colonie classiche di tipo a forte nota citrata, “l’eau de verveine” è tuttora molto conosciuta in Europa. Viene impiegata nel settore alimentare soprattutto in liquoristica, per la preparazione di infusi o distillati digestivi e/o come aroma in generale. L’industria farmaceutica non utilizza l’essenza in quanto tale, essendo eccessivamente costosa, ma impiega estratti alcolici della pianta come aromatizzanti e correttori del sapore.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Non è tossico, non irrita, ma sono possibili fenomeni di fotosensibilizzazione. La fototossicità della verbena è dovuta alla presenza del citrale. E’ bene fare attenzione a non esporsi al sole diretto dopo l’applicazione, applicare preferenzialmente diluito, non ingerire in gravidanza.
Annotazioni storico-culturali: In natura esiste un’altra pianta, con caratteristiche diverse, che viene chiamata “verbena” e più precisamente “verbena officinalis”. Di questa pianta di origine europee esistono innumerevoli tracce nell’iconografia classica dei miti e delle leggende. Era considerata pianta sacra dai Celti e dai Romani al punto che essi chiamavano il sacerdote, deputato alla sua cura e raccolta, con il nome di “verbenarius”. Questa pianta non poteva venire a contatto con il ferro e quindi, per la sua raccolta, si utilizzavano attrezzi d’oro. I Galli ed i Bretoni ne utilizzavano l’infuso per lavare gli altari sacrificali. Gli ambasciatori di pace si definivano “verbenari”, in quanto si presentavano con un rametto di questa pianta in mano. Essendo a noi più conosciuta, la verbena officinalis trova anche una collocazione all’interno delle varie farmacopee, sempre con il nome di verbena in generale. La verbena invece da noi considerata, si trova in vari scritti erboristici e nelle varie farmacopee, ma sotto il nome di Lippia citriodora. Nella tradizione popolare, sia pur recente, la si trova assimilata alla menta, alla melissa ed al neroli, come rimedio ai disturbi digestivi di origine nervosa. Il nome di “verbena delle Indie” indica invece il lemongrass, essenza ricavata dal Cymbopogon citratus.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio amaro, arancio dolce, cedro U.S.A., gelsomino Egitto, ginepro (bacche), mirto, neroli.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 1 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |