Descrizione:
Ylang Ylang Extra: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Ylang ylang Extra • Nome botanico: Cananga Odorata • Famiglia: Anonaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Unona odorata (forma genuina), bonga cananga, fiore dei fiori. Ylang-Ylang oel (ted.), oil of ylang-ylang (ingl.), essence d’ylang-ylang (fr.).
Costituenti principali: Acetato di benzil, metil-paracresolo, germacrene, benzoato di metile e benzile, farnesene, cariofillene, acetato di geranile
Predominanza: La predominanza è femminile, yin. Dopo averne annusato un campione, provate a sostenere in contrario!
Nota: La suadenza e sensualità di questa articolata essenza ci colpisce visceralmente alla base del nostro corpo.
• Pianeta governatore: Gli effetti cosmetici dell’ylang ylang, la sua capacità di donare lucentezza ai nostri capelli ma soprattutto la sua componente afrodisiaca suggeriscono ampiamente come il pianeta che ne determina la vita sia venere.
Chakra di riferimento: Il ventre, quella parte del corpo che ricorda quest’aroma, ne è anche la maggiormente influenzata. Proprio per questo si dice che questa essenza colpisca con più simpatia il 2° chakra.
Aspetto fisico: Lo ylang ylang è una pianta di dimensioni imponenti che può raggiungere i 20 metri di altezza, viene però potata e mantenuta a 4 metri per facilitare il raccolto dei fiori. I fiori sono grandi, verdi e pelosi, hanno 6 petali ed il loro colore varia con il grado di maturità che raggiungono, da verde diventa giallo, gradatamente più carico. Questo è il momento balsamico di raccolta poiché coincide con il massimo contenuto in essenza. La pianta fiorisce per la prima volta all’età di un anno, ma i raccolti migliori si ottengono dopo 4-5 anni. A questa età una buona pianta può dare fino a 5 Kg di fiori, mentre una pianta di 10 anni arriva fino a 10-15 Kg. Il raccolto si effettua entro e non oltre le 9 del mattino, in quanto l’arrivo del sole causa un deterioramento della qualità del profumo. Il fiore viene distillato immediatamente sul posto.
Provenienza: La pianta dell’ylang ylang è originaria dell’Asia tropicale. Esistono due varietà della stessa specie che si differenziano per la pregiatezza del profumo: l’unona onoratissima che vive in Asia meridionale, India, Giava, Madagascar, Filippine e la cananga odorata che vive a Reunion, Mauritius, Malesia, Molucche, Giava e Guadalupa. Gli stessi paesi sono anche i produttori dell’essenza, in quanto va distillata sul posto.
Parti impiegate: I fiori.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di ylang ylang si estrae mediante distillazione in corrente di vapore, ad acqua o fuoco diretto, a seconda del paese produttore. I fiori ancora freschi devono essere distillati nel giro di poche ore, la distillazione non dura più di 24 ore. Entro la prima ora si distilla la qualità “extra”, con una resa inferiore all’1%. Poi via via si producono le altre qualità, la I, la II e la III, le quali hanno una resa totale non superiore al 2%. Le varie qualità prodotte devono sottostare ai parametri fissati dal governo locale per potere essere classificate. In genere la “extra” e la I vengono vendute per un uso in profumeria, data la loro nota fine e di classe, le altre due si impiegano in altri usi. Di fatto non cambiano di molto i costituenti funzionali, la vera differenza è nella raffinatezza del profumo e nella energia dell’azione.
Caratteristiche: L’olio essenziale è un liquido oleoso, limpido incolore o giallo-pallido, con odore intenso, balsamico e molto dolce.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente arancio, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Ritenuto da sempre “Il fiore dei fiori” quasi a voler sottolineare la sua delicatezza e dolcezza, lo ylang ylang vanta proprietà di sicuro interesse. Il suo aroma dolce e suadente, dalle indiscutibili proprietà afrodisiache, scioglie tensioni sia fisiche che emotive creando atmosfere dove il contatto e la comunicazione devono regnare sovrani. In realtà l’erotismo espresso da questo aroma lo rende particolarmente indicato in individui con carenza di libido e/o affetti da frigidità ed impotenza (non patologica). La sua azione euforizzante, ma allo stesso tempo calmante e rilassante, ne fa una vera essenza da collezione. Nulla meglio di un caldo bagno con dell’ylang ylang vi potrà distendere e rendere disponibili ad un incontro.
Altri usi: L’olio essenziale di ylang-ylang è soprattutto usato in campo profumiero, sia per la sua nota caratteristica che per la sua elevata capacità fissativa. Si impiega quindi in profumi di alta classe floreali ed esotici ed in eau de toilette. Ovviamente il suo utilizzo, dati i costi, viene differenziato a seconda delle qualità: la extra e la I per gli impieghi di cui sopra, mentre la II e la III si utilizzano in cosmesi e nella preparazione di saponi. Si usa anche nella preparazione di elisir, dentifrici, in miscela con altre essenze, nella preparazione di bevande e di dolci ad aroma fruttato.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Non è tossico, non irrita, ma sono possibili fenomeni di sensibilizzazione. A causa del suo aroma intenso può causare nausea e cefalea, usare quindi con moderazione.
Annotazioni storico-culturali: Il suo nome significa, in lingua filippina, “fiore dei fiori”. Solo questa informazione è sintomo della considerazione riposta verso questo profumato fiore. Raramente si trovano profumi più dolcemente floreali di questo. Nelle zone di appartenenza il suo uso si è da sempre caricato di valenze emozionali legate alla sfera sessuale.In Indonesia è tradizione appunto, di spargerne i petali sul letto nuziale per la prima notte di nozze. Sono inoltre riconosciute le sue proprietà benefiche per la pelle e per i capelli. Le ragazze delle Mollucche usano preparare un balsamo fatto con i petali di ylang-ylang macerati al sole in olio di cocco e con esso si cospargono i capelli. In Europa questo preparato è arrivato a noi tramite gli imperi coloniali, sotto forma di “Olio di Macassar”, come curativo dei capelli e stimolante della loro crescita.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Bergamotto, gelsomino Egitto, neroli, rosa damascena, salvia sclarea, sandalo India (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 5 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |