L'Achillea,
o Millefoglie, o Millefoglio, è una tra le nostre piante più
comuni.
Da
maggio alla fine dell'autunno fioriscono le sue false ombrelle
bianche, talora rosse, lungo le strade, le ferrovie, nei terreni
incolti, nei coltivi, nelle sodaglie.
Questa
Composita si distingue subito dalle Ombrellifere, con le quali i
non botanici potrebbero confonderla, esaminando i suoi piccoli «
fiori », che in realtà sono dei capolini, e dal fatto che i loro
comuni peduncoli non partono da uno stesso punto sul fusto
principale.
Questi
caratteri, unitamente a quelli delle foglie, strette, a margini
quasi paralleli, con le foglioline disposte su due ranghi e molto
finemente frastagliate, la rendono facilmente riconoscibile.
Erba
formica, Sanguinella: questi nomi popolari spiegano abbastanza
come l'Achillea millefoglie fosse stimata in passato da coloro che
per professione erano esposti a colpi di sciabola o di ascia.
Se
le sue proprietà vulnerarie sono oggi poste in dubbio (la pianta
applicata su ferite appena riportate ne ritarda piuttosto la
cicatrizzazione), l'impiego interno della Millefoglie è stato
oggetto di una grande quantità di lavori, che hanno dimostrato la
sua utilità come amaro-tonico, emostatico, emmenagogo.
Vengono
impiegate le sommità fiorite, la cui raccolta è possibile
durante tutta l'estate.
PROPRIETÀ
MEDICAMENTOSE
Uso
come tonico-stomachico
L'infusione
al cinque per cento è utile nei mali di stomaco acuti e cronici,
nelle dispepsie con fermentazioni, negli stati di atonia generale,
nei quali gli stimolanti si impongono.
Due
o tre tazze al giorno prima dei pasti (l'infusione deve essere
preparata in piccole quantità per il suo rapido annerimento che
si accompagna allo svanimento dell'aroma.
Evitare
l'uso di pentole di ferro, come con tutte le piante ricche di
tannino).
All'infusione
si può aggiungere l'Anice, il Basilico, il Trifoglio fibrino, nei
casi di crisi acute.
La
macerazione delle sommità nel vino, si fa con le medesime
proporzioni e viene usata come aperitivo.
L'infusione
e la macerazione hanno anche una buona influenza sulla
circolazione sanguigna.
Uso
emostatico
Impiegata
nell'uso esterno come topico nelle emorroidi, le ragadi anali in
quelle delle mammelle, l'Achillea si dimostra molto efficace, in
particolare nelle emorroidi, sulle quali agisce non solo come
astringente ma anche « in modo speciale e diretto sui vasi
sanguigni e i nervi del retto, e questa azione è nello stesso
tempo astringente, tonica e sedativa » (Teissier).
In
questo caso si può impiegare il succo fresco della pianta
schiacciata e spremuta in un pezzo di tela, oppure la pomata
ottenuta mescolando in parti uguali il succo con sugna.
Quando
non si dispone di piante fresche, si può utilizzare la decozione
delle piante secche al cinque per cento (far bollire per dieci
minuti).
In
questo caso è utile per tonificare l'organismo, bevendone il
decotto, al quale si può aggiungere, nel farlo, la Coda
cavallina.
L'Achillea
infine si può dimostrare preziosa nei casi di emottisi.
Essa
verrà associata alla Coda cavallina e all'Ortica.
Uso
come emmenagogo
Nei
mestrui dolorosi, scarsi o mancanti in seguito ad una causa
accidentale e passeggera (colpo di freddo, emozioni, ecc.) oppure
di origine più profonda (clorosi, debolezza generale, ecc.) l'uso
dell'infuso concentrato di Millefoglie è di una riconosciuta
efficacia, e il flusso mestruale può verificarsi talvolta dopo
una sola mezz'ora dall'assunzione.
Attendere
tuttavia la fine del periodo normale del ritorno del mestruo per
iniziare questo trattamento, che non può provocare incidenti
nefasti neppure in casi di gravidanza ignorata.
Altri
Usi
L'Achillea
millefoglie è una buona pianta da prato, che si mescola
vantaggiosamente con le Graminacee.
Falciature
frequenti devono tuttavia impedirle di fiorire. La sua presenza è
assai desiderabile nei prati temporanei, che essa contribuisce ad
arricchire, poiché la presenza di erbe aromatiche e medicinali
nei foraggi apporta il migliore degli effetti sulla salute del
bestiame.
La
Millefoglie godeva un tempo la fama di eccellente rimedio contro
la scabbia degli ovini.
Pierre
Lieutaghi
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