GENERE CONIUM
Conium maculatum
HABITAT - CENNI STORICI - PRINCIPI ATTIVI - AZIONI FARMACOLOGICHE - MODI D'IMPIEGO - NOTA
(Pianta Velenosa da non usare)*
Importante: i preparati galenici di questa monografia, sono riportati esclusivamente a titolo didattico o conoscitivo, poichè trattandosi di pianta molto velenosa, i suoi preparati sono di esclusiva competenza del farmacista (Adriano Sonnini)
Conium maculatum L. Nomi volgari: Cicuta, Cicuta maggiore. È una pianta erbacea, biennale, con radice fusiforme fibrosa, carnosa di colore bianco. Il fusto eretto, cilindrico, fistoloso, striato, ramoso, è alto 1-2 metri e chiazzato di macchie rosso-vinose. Le foglie inferiori, molto grandi, hanno il picciolo lungo, fistoloso con guaina striata a margine membranacea: sono ripetutamente pennate e suddivise in un gran numero di foglioline a bordi dentati, superiormente di colore verde cupo e lucenti, più chiare nella parte inferiore. Le foglie superiori hanno il picciolo ridotto alla sola guaina. I fiori piccoli, di colore bianco sono raccolti in ombrelle composte di 10-20 raggi, con brattee involucrali lanceolate-lineari, acuminate e reflesse. Il frutto è ovoide, si divide a maturità in due acheni, muniti di 5 cestole prominenti, ondulate-crenate. Tutta la pianta, specialmente se stropicciata emana un odore viroso, sgradevole.
HABITAT Cresce nei luoghi erbosi e umidi, dal mare alla zona submontana in tutta la penisola e le isole. Fiorisce in giugno-luglio.
CENNI STORICI Le proprietà tossiche e medicamentose della Cicuta sono conosciute fin dai tempi più antichi. Era impiegata come narcotica, antispasmodica, antitetanica, contro i dolori cancerosi, come antirabbico. Gli Ippocratici la usavano sia per via esterna che per via interna. I Greci preparavano con i frutti immaturi il veleno da somministrare ai condannati a morte. I sintomi di questo avvelenamento sono descritti magistralmente da Platone nel Fedone (morte di Socrate). Durante il Medio Evo si indicavano con lo stesso nome e si confondevano la Cicuta maggiore e la Cicuta vi- rosa. I grandi botanici del secolo xvi come Mat- tioli, Bock De l'Ecluse, Bauhim, distinguevano bene le due specie e attribuivano il nome di Cicuta al Conium maculatum. Mattioli ha fatto interessanti osservazioni su avvelenamenti dovuti a questa specie, visti e curati personalmente da lui.
PRINCIPI ATTIVI Tutta la pianta è fortemente tossica. In medicina si usano le foglie ed i frutti. Contiene 5 alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina è l'alcaloide più attivo, svolge un'azione curarica paralizzando le terminazioni dei nervi motori, e successivamente i centri midollari. L'azione esercitata dagli altri 4 alcaloidi non è ancora ben conosciuta. Le foglie contengono inoltre esperidina. carotina, un olio essenziale, potassio e magnesio, i frutti contengono acido acetico, malico, caffeico. amido, resine, sostanze peptiche ed un olio essenziale differente da quello delle foglie.
AZIONI FARMACOLOGICHE Le proprietà calmanti della Cicuta erano considerate utili in moltissime malattie. È stata consigliata nelle nevralgie, tetano. epilessia, tosse canina, corea, asma, tossi convulsive. spermatorrea, ninfomania e per calmare i dolori del cancro. Per via esterna, sotto forma di cata- plasmi, di empiastri o pomate; era prescritta contro i tumori del seno, le ulcerazioni fungose, le adeniti cervicali, l'impetigo, l'erisipela, le ulceri sifilitiche, ecc.
MODI D'IMPIEGO È una droga da usare con la massima cautela per la sua tossicità. La tintura si consigliava alla dose di 10-40 gocce e l'alcolaturo di 0,05-0,30 g. Per via esterna si applicano cataplasmi di foglie fresche contuse o la pomata preparata con 5 g di estratto e 60 g di sugna.
NOTA Un'altra ombrellifera velenosa, che s medici del Medio Evo confondevano con la Cicuta maggiore è la Cicuta virosa L. chiamata volgarmente Cicuta acquatica o Cicuta minore, pianta acquatica con il fusto cilindrico cavo, non pruinoso come quello della Cicuta maggiore, alto 0.50- 1,50 m. Le parti aeree hanno odore e sapore simile a quello del sedano e del prezzemolo. Le foglie sono grandi con un lungo picciolo tubolare divise in foglioline lanceolate, dentate, mucronate. II rizoma grosso, fusiforme è cavo e diviso in vane concamerazioni; geme al taglio un latice giallastro, acre. Il suo avvelenamento differisce da quello della Cicuta maggiore perché comincia con crisi epilettoidi e tetaniche. È una pianta piuttosto rara. cresce nei luoghi acquitrinosi, nelle risaie della Lomellina, nel lago di Alserio, nel Mantovano ecc. Anche l'Aethusa cynapium L., chiamata volgarmente Cicuta aglina o Erba aglina, pianta erbacea annua. fetida, con fusto alto 20-60 cm striato rossiccio. con foglie molli, bi-tripennatosette a segmenti ovali lanceolati, incisi in lobi lanceolati-lineari, con fiori bianchi raccolti in ombrelle di 5-12 raggi, gode fama di pianta velenosa. La sua tossicità è alquanto dubbia e non ancora bene dimostrata.
Tratto da: Piante medicinali e velenose della flora italiana
Edizioni artistiche Maestretti - Istituto Geografico De Agostini Novara
Nota del Webmaster