GENERE COLCHICUM
Colchicum autumnale
HABITAT - PRINCIPI ATTIVI - AZIONI FARMACOLOGICHE - MODI D'IMPIEGO
(Pianta Velenosa da non usare)*
Importante: i preparati galenici di questa monografia, sono riportati esclusivamente a titolo didattico o conoscitivo, poiché trattandosi di pianta molto velenosa, i suoi preparati sono di esclusiva competenza del farmacista (Adriano Sonnini)
Colchicum autumnale L. Nomi volgari: Colchico, Efemera, Zafferano matto, Giglio matto, Freddolina. È una pianta erbacea perenne munita di un bulbo sferico-piriforme di colore rosso-nerastro avvolto da una tunica bruna. In autunno, dal bulbo nascono 1-7 fiori formati da un lungo tubo perigoniale, diviso in alto in sei lobi oblunghi-lanceolati di colore lilacino-porporino. Gli stami sono sei e gli stili tre, curvati in alto e più lunghi degli stami. A primavera si sviluppano le foglie e matura il frutto. Le foglie sono larghe, lanceolate lunghe 20-30 cm. Il frutto è una capsula ovale bislunga, contenente molti semi globosi, zegrinati.
HABITAT Cresce comunemente nei prati dal mare alla zona montana nella penisola e nelle isole. Fiorisce in settembre-ottobre.
PRINCIPI ATTIVI Tutta la pianta è fortemente tossica per la presenza dell'alcaloide colchicina. I bulbi contengono da 0,03 a 0,06 per cento di colchicina, inulina, tannino, gomma, resine, un olio grasso e circa il 20 per cento di amido e vengono raccolti in giugno-luglio, tempo in cui si ha il massimo tenore di principi attivi. Nei semi si trova da 0,20 a 0,40 per cento di colchicina, zucchero, tannino, acido gallico, olio fino, fitosterina, amido e sostanze albuminoidee.
AZIONI FARMACOLOGICHE II Colchico possiede azione antigottosa, diuretica, antinevralgica, vermifuga, sedativa. È ritenuto rimedio sovrano contro la gotta. Si può impiegare solamente se le funzioni dei reni e dell'intestino sono buone. È buona regola interrompere la cura appena intervengano segni di intolleranza.
MODI D'IMPIEGO La polvere del bulbo s'impiega come calmante alla dose di 5-10 cg e come diuretico e antigottoso alla dose di 10-40 cg. Si prepara un vino con 60 g di bulbi in un litro di vino a cui si aggiungono 60 g di alcool; si filtra accuratamente per carta e lo si amministra alla dose di 0,50-2 g in tisana. La polvere di semi si prende alla stessa dose della polvere di bulbo. Il vino medicato ottenuto con i semi (25 g in un litro di vino, più 20 g di alcool) si prescrive alla posologia di 1-3 g in tisana. La tintura si consiglia alla dose di 30-90 gocce e serve anche per uso esterno per frizioni.
Tratto da: Piante medicinali e velenose della flora italiana
Edizioni artistiche Maestretti - Istituto Geografico De Agostini Novara
*Nota del Webmaster