La Vitamina E è un buon Antiossidante?
Vitamina E La vitamina E è conosciuta soprattutto per le sue proprieta antiossidanti, meno nota e la sua capacita di stimolare positivamente il sistema immunitario. Oltre a essere benefica per il timo e a promuovere la messa in circolo dei globuli bianchi in caso di pericolo, e deputata alla protezione del sistema immunitario dai possibili danni provocati da stress ossidativo e da malattie croniche virali, come l'AIDS e l'epatite virale cronica. Alcune ricerche hanno dimostrato che aggiungendo vitamina E alla dieta, si verifica, negli animali, un deciso aumento nella produzione di anticorpi, in risposta all¢âesposizione ad agenti patogeni. L'effetto si intensifica ulteriormente se alla vitamina viene associato il selenio. Le forme naturali di vitamina E sono contrassegnate dal prefisso d-, come nel d-a-tocoferolo, mentre le forme sintetiche hanno il prefisso dl, come nel dl-a-tocoferolo. Nell'organismo umano viene riconosciuta solo la forma d; la forma l, pur avendo un'attivita antiossidante, puo inibire l'ingresso di quella d nelle membrane cellulari. La vitamina E naturale (forma d), perciò, apporta maggiori benefici rispetto a quella sintetica (dl). La deficienza di vitamina E comporta una ipotrofia degli organi linfatici, minore proliferazione delle cellule T e B, attenuazione della funzione dei globuli bianchi, e quindi calo della resistenza dell'ospite alle infezioni. Dati raccolti mostrano che una concentrazione elevata di vitamina E, oltre ad esaltare la risposta anticorpale, migliora l'attività battericida dei globuli bianchi e la fagocitosi. L'aggiunta di vitamina E alla dieta, intensifica, nei topi, l'attività dei linfociti T-helper. La vitamina E è in grado di ridurre l'immunodepressione da corticosteroidi. Essa è un potente antiossidante, capace di prevenire la formazione di radicali liberi e proteggere le membrane dalla perossidazione. E' anche un anticancerogeno, in grado di attenuare la gravità e la frequenza di numerosi tumori prodotti da sostanze cancerogene: contribuisce, ad esempio, a bloccare la formazione di nitrosammine, a partire dai nitrati presenti in alcuni alimenti. Nei macrofagi, durante il processo di eliminazione dei batteri, si producono radicali liberi; la vitamina E, in dosi elevate, combinata con il selenio, protegge queste cellule dagli effetti dannosi delle sostanze liberate. Le più importanti fonti di vitamina E sono vegetali: olio di germe di grano, oli non raffinati di mais, girasole, arachidi, olio di oliva, fagioli, fave, spinaci ecc. Si trova comunque anche in prodotti di origine animale: fegato e muscolo di bue, tuorlo d'uovo, carni grasse, latte fresco e burro. L'assunzione giornaliera raccomandata (RDA) è di 10 mg.
Da: Edizioni Planta Medica
FAUSTO MEARELLI Dottore in Farmacia Diplomato in Erboristeria
ANNA GIOGLI Dottoressa in Biologia
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