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Abbiamo
visto come il “desiderio sessuale” sia considerato dalla sessuologia
moderna e dalla neurofisiologia del comportamento sessuale la prima fase
del ciclo sessuale, senza la quale non s'innesca il meccanismo
dell’eccitazione, vuoi perché manca l’incontro sessuale, vuoi perché
l’incontro è asettico e freddo, vuoi perché l’incontro può dal
luogo ad una reazione sessuale lenta ed insoddisfacente.
Fino
ai recenti progressi della neuroscienza sessuologica il desiderio sessuale
era stato confinato nella sfera cognitiva/intellettuale della mente,
quindi imperscrutabile e non esplorabile con gli strumenti della
fisiologia sperimentale. Pertanto la terapia del deficit del desiderio è
riuscita appannaggio dei terapeuti della mente, i quali hanno sempre
rifiutato qualsiasi rapporto causa/effetto tra la somministrazione di
sostanze vegetali afrodisiache ed un rinnovato interesse sessuale. Oggi
sappiamo che il potenziamento a lungo termine (PLT) della potenza
sinoptica è specifico di un'esperienza, è cooperativistico ed
associativistico ed è mediata da vari neurotrasmettitori che si lega o a
recettori di tipo AMPA o di tipo NMDA. Quando un potenziale di azione
scenda nelle terminazioni del neurone presimpatico, provoca il rilascio di
grappoli di molecole neurotrasmettitrici che diffondono nello spazio
simpatico e si legano ai suddetti recettori. Quando ciò avviene, il sodio
(Na) ed il potassio (K) scorrono nel neurone postsimpatici e
contribuiscono a generare un potenziale di azione. La presenza di magnesio
(Mg) blocca i recettori NMDA, ma la presenza di glutammato sui recettori
AMPA può eliminare tale blocco. Conseguentemente il calcio (Ca) penetra
nella cellula successiva e provoca una cascata di modificazioni molecolari
che rafforzano e stabilizzano la connessione tra neuroni pre- e
post-simpatici, richiamando la memoria emotiva.
Una
sostanza chimica fondamentale è l’AMP ciclico (c AMP) che interviene
subito dopo i neurotrasmettitori e viene attivato dall’azione del Ca
mediata dalla adenilciclasi.
Abbiamo
visto come i componenti bioattivi delle cellule vegetali prese in
considerazione hanno delle proprietà farmacologiche non dissimili da
quelle di molecole sintetiche.
In
questo senso la pianta più conosciuta è il Ginseng che produce delle
molecole capaci di attivare l’iper-afflusso di sangue nei corpi
cavernosi attraverso la produzione di Na e di endoteina.
D’altro
canto sia l’Eleuterococco sia il Ginseng producono dei complessi
polisaccaridi e saponine che agiscono da neurotrasmettitori capaci di
modulare la risposta immunologica del soggetto.
La
Catuaba produce estratti simili di polisaccaridi utilizzati per la difesa
contro infezioni opportunistiche. Sia la Catuaba sia il Ginseng possiedono
una forte capacità antiossidante attraverso la stimolazione
dell’attività della perossidasi glutationica (GPK) epatica e della
superossidasi superossido (SOS) e quindi, riducendo in modo clinicamente
evidente gli effetti dello stress ossidante prodotto dalla fatica fisica.
Il
Lepidium è stato recentemente studiato per le sue capacità di
influenzare la formazione ed il turnover del retinolo endoplasmatico in
alcune cellule vegetali ed animali.
Le
affinità dei metaboliti e dei lignans della Urtica dioica con la
globulina che lega l’ormone sessuale sono state recentemente testate e
confermate.
I
nostri risultati confermano l'efficacia di AFROREVIL S100 nel ripristino,
parziale e totale, del desiderio sessuale nel 68,4% dei soggetti presi in
considerazione.
Tuttavia,
poiché il nostro studio è stato basato solamente con pochi criteri di
inclusione ed esclusione e su un questionario soggettivo, non è possibile
affermare quale sia il meccanismo di azione esercitato dalle singole
sostanze sui neurotrasmettitori dell’ippocampo, dell’amigdala e della
neo-corteccia cerebrale.
Allo
stato dei fatti una sola conclusione induttiva è possibile trarre da
questo studio.
La
neurofisiologia del comportamento sessuale dell’uomo è in pieno
sviluppo, utilizzando anche modelli sperimentali animali, ed ha già
stabilito certezze neuro-biochimiche sulle modalità di trasformare
sensazioni ed emozioni esterne in espressioni di desiderio sessuale.
Ciò
porterà, nei prossimi anni, a modificare radicalmente la terapia dei
disturbi del desiderio sessuale, oggi affidata, senza risultati
entusiasmanti, solo alle varie forme di psicoterapia sessuale.
Come
è già avvenuto nel campo delle disfunzioni sessuali erettili, una
terapia integrata sulla mente e nel corpo sarà la terapia ideale per
restituire il piacere della relazione di coppia a quel 20% della
popolazione maschile che n'è priva.
In
questo quadro i prodotti naturali vegetali assumono un ruolo
scientificamente provato.