E' sempre più diffusa la convinzione dell'importanza del cibo e
dell'alimentazione come strumento di prevenzione di molte malattie e, secondo molti
autori, anche come strumento terapeutico. Esiste, infatti, una relazione certa tra il
sistema endocrino, il sistema immunitario, il sistema nervoso, con il cibo. La disciplina
che si occupa di queste relazioni complesse prende il nome di PNEI:
psiconeuroendocrinoimmunologia. Anche il professor Umberto Veronesi (direttore del Centro
europeo di oncologia) si è recentemente cosi espresso: «L'attenzione si sta sempre più
concentrando sulla alimentazione, la ragione è che il cibo che introduciamo
quotidianamente può essere un veicolo di sostanze dannose oltre che benefiche...».
Gli alimenti infatti vengono prodotti sempre più su scala
industriale e spesso, oltre a essere impoveriti di molte loro caratteristiche nutrizionali
con conseguenti carenze mineraliche e vitaminiche, possono anche essere veicolo di
sostanze chimiche dannose. Si sta verificando da anni un costante scadimento
biologico-nutrizionale dei cibi "tecnologici". L'uso di concimi chimici nella
coltivazione dei pascoli, l'utilizzo di mangimi chimici prodotti dall'industria per
l'alimentazione animale, l'abuso di medicinali veterinari, quali antibiotici e ormoni
anabolizzanti, l'uso spropositato di diserbanti, di antiparassitari (circa 20 trattamenti
per i vari tipi di frutta), di concimi chimici: tutto questo ha come conseguenza prodotti
alimentari spesso contenenti elementi nocivi all'uomo. I metalli tossici, quali il piombo
o l'arsenico, presenti nei pesticidi; il mercurio che si può trovare in alcuni tipi di
verdure e sementi trattati con fungicidi; il cadmio che può essere presente in alcuni
fertilizzanti... Tutte queste sostanze si possono accumulare, attraverso l'assunzione dei
cibi che ne contengono i residui, nel nostro organismo e provocare sintomi a carico dei
vari sistemi (sistema nervoso, digestivo, riproduttivo, escretore, ecc.) o apparati
(apparato muscolo scheletrico, ecc.) tipici da intossicazione di questi metalli. E' quindi
preferibile orientarsi verso una scelta più naturale utilizzando, prodotti biologici sani
e sicuri, che non contengono residui chimici dannosi per l'organismo. Questi prodotti
devono essere coltivati con metodi naturali, utilizzando esclusivamente fertilizzanti
organici e trattamenti antiparassitari ecocompatibili, evitando così la meccanizzazione
pesante e le colture intensive. Per fortuna è sempre più in espansione l'Agricoltura
Biologica, esistono infatti nel nostro territorio molte aziende agricole che stanno
producendo cereali e vegetali biologicamente
controllati e garantiti. L'Unione Europea ha da poco approvato il regolamento sugli
allevamenti zootecnici biologici. Tale regolamento contiene una serie di norme relative
alle aree di pascolo e allo spazio nella stalla che ciascun animale deve avere a
disposizione, l'indicazione dei mangimi che si possono utilizzare e, per le cure
veterinarie, l'uso di prodotti fitoterapici e di prodotti omeopatici. Quindi entro il 2000
vi saranno anche degli allevamenti biologici e potremo alimentarci con carne e prodotti di
derivazione animale più sani.
Tavola 1 - Per una dieta priva di tiramina e fenilentiamina |
Evitare i seguenti alimenti:
Formaggi
(soprattutto quelli stagionati e fermentati)
Vino (soprattutto rosso)
Cioccolato
Pesce conservato in scatola
Salumi
Birra
Organi interni come fegato ecc.
Noci e nocciole |
|
Alimentandoci in modo più "naturale", con una dieta
equilibrata e prodotti sani, garantiamo al nostro organismo un apporto più completo e
ricco di principi nutritivi, così indispensabili per il suo corretto metabolismo e per
mantenere lo stato di salute nei confronti di molte patologie comprese quelle di origine
allergica. Ecco alcune regole per un'alimentazione corretta:
consumare una buona quantità di carboidrati complessi forniti
dai cereali. Ai più comuni, grano (e derivati) e riso, se ne possono affiancare altri
meno comuni, ma molto utili per chi soffre di intolleranza alimentare al grano: farro,
amaranto, quinoa, camut, tapioca. Preferire i prodotti integrali che garantiscono un
adeguato apporto di fibre e di micronutrienti, assenti o quasi nei prodotti raffinati.
Altra fonte di carboidrati complessi sono le patate e i legumi (fagioli, piselli,
lenticchie, ceci, sola) che sono anche un'importante fonte di proteine;
ridurre al minimo il consumo di zuccheri semplici (di
barbabietola o di canna) e preferire come dolcificante il miele vergine integrale o il
fruttosio;
Tavola 2 - REAZIONI CROCIATE TRA INALANTI E ALIMENTI |
Allergie |
Reazioni Crociate |
Graminacee
Erba marzolina, Avena, Gramigna, Erba canina,Loglio, Paleo
odoroso, Segale. |
Albicocche, anguria,
ciliegie, gramigna, kiwi, melone, mele, pesche, pomodori, prugne. Alcune persone affette
da allergia alle graminacee possono avere fenomeni di cross-reattività al grano, specie
nel periodo primaverile |
Betulla |
Carote, finocchio, kiwi,
mele, pere, pesche, nocciole, sedano |
Olivo
Olea europea |
Individui sensibili al
polline dell'olivo possono presentare cross-reattività anche con Polio di oliva, da
sostituire con un altro olio vegetale |
Composite
Artemisia, Assenzio, Girasole, Tarassaco
(Soffione, Dente di Leone), Verga d'oro |
Anguria, banane, melone,
camomilla, carciofi, cicoria, lattuga, radicchio, sedano girasole (sia olio che semi) |
Acari
Dermatophagoides farinae, Dermatophagoides
pteronyssinus,
Acarus siro, Glycophagus destructor |
Crostacei, molluschi,
lumache |
Derivati epidermici
Piume, pelo e forfora bovine, di cane,
di cavallo, di coniglio, di gatto |
Uova e, di conseguenza,
anche tutto ciò che le contiene (dolci. creme, ecc.) |
Miceti
Alternaria tenuis, Aspergillus fumigatus, Candida
albicans, Hormodentrum, Mucor miscela, Penicillium notatum |
Muffe e spore fungine danno
cross-reattività con aceto, funghi,
yogurt,
lievito di birra e
alcuni formaggi fermentati |
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il consumo di alimenti contenenti proteine di alto
valore biologico (latte e derivati, carne e derivati, pesce e uova) deve prevedere l'uso
di prodotti "magri" ed e raccomandabile che avvenga alternando nei giorni i vari
alimenti. Un giorno il pesce, il giorno dopo la carne, quello seguente le uova e cosi via
in senso rotatorio.
Ciò per evitare l'instaurarsi di possibili intolleranze
alimentari e per permettere di introdurre i principi nutritivi proteici che si trovano in
concentrazione diversa in ogni alimento;
come condimento preferire l'olio extravergine
d'oliva, usandolo comunque preferibilmente a crudo e con moderazione. Nella cottura è
meglio evitare olio, usando invece in alternativa vari tipi di aromi e spezie per
insaporire i cibi;
ogni pasto principale deve vedere la presenza,
meglio se all'inizio, di una porzione di verdura possibilmente di stagione e fresca;
è importante anche un consumo regolare di frutta,
fresca e di stagione, lontano dai pasti, anche sotto forma di centrifugati e di spremute;
bere molta acqua ma non eccedere durante i pasti
(1-2 bicchieri al massimo) per non diluire i succhi gastrici con conseguente rallentamento
della digestione;
un consumo moderato di vino, in particolar modo con
alimenti di origine proteica, non è controindicato specialmente a cena (1 bicchiere).
Nonostante le varie terapie descritte nel capitolo
precedente, le allergie spesso sono ancora oggi difficili da curare, ecco perché, con
questo capitolo, cercherò di mettere il lettore nella condizione di capire le relazioni
tra l'alimentazione e l'allergia. Saranno elencati in modo semplice tutti gli accorgimenti
alimentari che riguardano tre argomenti principali:
gli alimenti che liberano istamina;
le cross reazioni;
le intolleranze alimentari.
Tavola 3 - DIETA PRIVA DI GRANO |
Se volete togliere il grano evitate i seguenti
alimenti:
Farina
bianca e farina integrale
Pasta
Pane
Pizza
Crusca di grano, germe di grano, fibre di
grano
Biscotti, cracker, fette biscottate
Torte, dolci, pasticcini
Creme di pasticceria
Pastelle per carne e pesce, altre fritture
Alcolici come whisky, gin, birra, vodka (eccetto quella di patate) |
Controllate la lista dei
vari ingredienti nei seguenti prodotti:
Cioccolate, cioccolatini
Dadi da brodo
Dolci in genere
Salse
Ragù
Ripieni di alimenti surgelati
Salsa di sola
Minestre già pronte |
Come farine alternative si
possono provare:
Riso
Farro
Camut
Tapioca
Quinoa
Soia
Amaranto |
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Alimenti che liberano istamina
Ci sono alimenti che contengono due sostanze particolari
la tiramina e la fenilentiamina che fanno liberare naturalmente istamina nel nostro
organismo. Se questo processo non da disturbi nelle persone sane, in quelle allergiche,
che han-no già un eccesso di istamina, può causare un peggioramento dei sintomi che può
essere anche acuto. E' bene quindi che tutti i pazienti allergici, indipendentemente dal
tipo di sostanza alla quale sono sensibili e dal periodo dell'anno in cui stanno peggio,
evitino in modo tassativo gli alimenti che contengono tiramina e fenilentiamina (Tavola
1).
Le cross reazioni
Esistono degli alimenti che contengono "sostanze
simili ai pollini e alle polveri che causano allergia. Assumere questi alimenti può
provocare i disturbi allergici o peggiorare sintomi già esistenti. Questo fenomeno,
studiato da tempo, è chiamato cross-reaction. Studi recenti hanno dimostrato che
un buon 40% delle persone che soffrono di allergie presentano questo tipo di reazione,
quindi, tutte le persone che hanno problemi allergici dovrebbero individuare gli alimenti
che possono creare cross-reazione ed evitarli, possibilmente sempre, ma tassativamente nel
periodo più critico dell'anno (primavera, ecc.). Controllate con attenzione la lista
delle cross reattività (Tavola 2), individuate nella colonna di destra a quali sostanze
siete allergici e poi prendete nota degli alimenti corrispondenti nella colonna di
sinistra. Cercate di evitare tassativamente questi particolari alimenti nel periodo
peggiore da un punto di vista dei sintomi e, se ne trovate beneficio, sarà bene che ve ne
asteniate tutto l'anno. Come si vede nella tavola delle cross-reattività i pazienti
allergici alle graminacee potrebbero trarre beneficio dall'astinenza dal grano,
soprattutto nel periodo primaverile. Certamente, l'astinenza dal grano comporta
l'esclusione di tutti gli alimenti che si fanno con la sua farina. Ciò può apparire
difficile a prima vista, ma da qualche anno esiste una serie di prodotti a base di farine
alternative a quella di grano (riso, farro, camut, tapioca, quinoa, soia, amaranto) sotto
forma di pasta, biscotti, cracker, ecc., che possono sostituire tranquillamente i prodotti
a base di farina di grano.
Tavola 4 - REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI |
1. Allergie alimentari
Propriamente dette con reazione immediata: orticaria,
angioedema, fenomeni IGE mediati |
2. Pseudoallergie
Deficit enzimatici: favismo, galattosemia |
3. Ipersensibilità
Alimenti che liberano istamina: vino rosso, cioccolato ecc. |
4. Reazioni tossiche
Avvelenamento da funghi, botulismo |
5. Intolleranze
alimentari
Reazione cronica: cibo eliminato = scomparsa del
sintomo |
|
Le intolleranze alimentari
Anche i cibi che provocano intolleranze alimentari possono
causare sintomi e disturbi uguali a quelli tipici dell'allergia agli inalanti, quindi è
bene saperne di più su questo argomento. Nella relazione esistente tra cibo e salute, il
ruolo predominante dovrebbe essere svolto dalle intolleranze alimentari in considerazione
di tutte le implicazioni sintomatologiche e patologiche correlate a questo fenomeno. Il
problema delle intolleranze alimentari e invece ancora oggi del tutto sottovalutato e
misconosciuto da buona parte della classe medica o, per meglio dire, in materia c'e molta
confusione. Infatti, di solito si ritiene valido solo il principio secondo il quale
l'allergia è una reazione immediata dipendente dagli anticorpi IgE, quindi altre risposte
del nostro organismo che non si manifestano con la produzione di anticorpi IgE non
sarebbero da considerare allergiche ma di altra natura. Cosa non vera. E' questa
differenza che può dar luogo a molti equivoci. Primo fra tutti quello sulle reali
dimensioni del problema. Da allergie alimentari sarebbero colpite solo 1-2 persone su 10,
mentre le intolleranze alimentari avrebbero una percentuale più alta: 5-6 persone su 10.
Si capisce bene quindi l'enorme differenza.
Altri equivoci sorgono da definizioni poco chiare che
portano a confondere le intolleranze alimentari con le allergie mentre si tratta, in
realtà, di due fenomeni completamente diversi. Eppure gia da circa tre anni, proprio per
far chiarezza su questi argomenti che investono milioni di persone nel mondo, la Società
Statunitense di Allergologia ha classificato in modo semplice e chiaro le Reazioni avverse
ai cibi.
1. Le allergie alimentari propriamente dette, che
si manifestano con una reazione immediata, o quasi, al cibo ingerito: ad esempio
l'orticaria che viene dopo aver mangiato le fragole così come l'angioedema, ossia il
gonfiore delle mucose, che compare dopo aver mangiato i crostacei, ecc.
2. Le pseudoallergie cioè i deficit enzimatici
come, ad esempio, la mancanza dell'enzima per la digestione delle proteine del latte, che
si manifesta con vomito e diarrea nei neonati già dalle prime assunzioni di latte; o la
mancanza di enzimi per la digestione dei legumi: il favismo, ecc.
3. Le ipersensibilità, cioè le reazioni ad alcune
sostanze presenti in certi alimenti (per esempio vino rosso, cioccolato, formaggi
fermentati, pesce in scatola ecc.) che rilasciano istamina (mediatore chimico che si
libera nelle manifestazioni di allergia) e che possono causare cefalee e altri sintomi.
4. Le reazioni tossiche agli alimenti, ossia
avvelenamenti da funghi o cibi avariati, botulismo e cosi via.
5. Le intolleranze alimentari, casi in cui eliminando
completamente un cibo dall'alimentazione quotidiana, si verifica la scomparsa del sintomo
o della malattia. Queste definizioni evidenziano le diverse caratteristiche di ogni
singolo tipo di reazione avversa agli alimenti. Forse può sembrare elementare, quindi
carente, la quinta definizione, quella sulle intolleranze alimentari, ma già sarebbe
sufficiente se si capisse e accettasse che, eliminando per un periodo di tempo
dall'alimentazione quotidiana un qualche cibo, si avrebbe la scomparsa del
sintomo-guarigione della malattia. Per scoprire se i nostri disturbi sono causati dalle intolleranze alimentari è bene
conoscere le caratteristiche principali di queste manife-stazioni:
Tavola 5 - DIETA PRIVA DI LATTE |
Per gli asmatici e rinitici
Se volete togliere il latte evitate i seguenti alimenti:
Latte vaccino (sia in polvere che fresco,
sia scremato che intero)
Burro
Yogurt
Formaggi (tutti i tipi compreso il grana e il
parmigiano)
Lattosio (compresi i granuli omeopatici)
Biscotti (con latte o burro negli ingredienti)
Cioccolato al latte
Creme di pasticceria
Crema di whisky
Gelati
Margarine (quelle che contengono latte)
Latte di capra
Bovini (manzo, vitello, bresaola)
Agnello, capretto
Controllate la lista dei vari ingredienti nei seguenti
prodotti:
Salse Ragù Polenta
Purè di patate
Ripieni di alimenti surgelati Salumi in genere (contengono
latte in polvere per amalgamare le carni) Prosciutto crudo
Come alternative si possono provare:
Latte di soia, cocco, mandorle, riso, avena Budini e
gelati di soia |
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Tavola 6 - DIETA PRIVA DI SOLANACEE |
Per gli asmatici in particolare
Da evitare:
Pomodoro
Peperoncino
Patate
Melanzane
Peperoni
Paprica
Tabacco
Attenzione alla fecola di patate utilizzata sovente
dall'industria dolciaria e attenzione ai dadi da brodo che possono contenere il pomodoro |
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