Descrizione:
Basilico Linalolo: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Basilico linalolo • Nome botanico: Ocimum basilicum • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: Basilico “comune”, basilico europeo. Basilkumoel, oil of sweet basil, essence de basilic.
Costituenti principali: Linalolo (oltre il 50%), eugenolo, 1,8-cineolo, alfa e beta pinene, acetato di bornile, alfa-terpineolo.
Predominanza: Si sottolinea una connotazione prevalentemente maschile che deriva dalla presenza di sostanze neurotoniche, battericide ed anti-infettive come il linalolo e citronellolo. Sono individuabili numerosi espettoranti attivi e decongestionanti come il cineolo e anti-spasmodici come estragolo ed eugenolo. In conclusione si può definire la sostanza a predominanza yang.
Nota: La persistenza del suo aroma ne determina inequivocabilmente una nota di base.
Pianeta governatore : Il suo odore frizzante e la capacità di stimolare attivamente il sistema nervoso, di lenire dolori muscolari e di attivare tutte le difese dell’organismo ma soprattutto di fornire un sollievo immediato, ma poco persistente nel tempo, confermano l’influenza di marte.
Chakra di riferimento: Agisce prevalentemente sull’apparato cardiocircolatorio e sulla respirazione. I suoi effetti più marcati sono senza dubbio nel riequilibrio del sistema nervoso centrale e neurovegetativo con effetti indiretti sulla digestione. Quest’ultima qualità ci permette di annoverare la sostanza tra quelle che stimolano particolarmente il 6° chakra.
Aspetto fisico: La pianta del basilico linalolo è un erbacea annuale le cui foglie sono molto utilizzate come aromatizzanti di salse e condimenti. Le sue foglie ovali di color verde scuro, grigio verdi nella pagina inferiore, campeggiano su di un fusto eretto a sezione quadrangolare che raggiunge l’altezza di 60 cm. e porta verticilli di fiori bilabiali verdognoli o biancorosati. Il basilico viene dapprima seminato in serre e poi trapiantato all’aperto in aprile-maggio. Il raccolto viene effettuato in luglio-agosto, quando le piante hanno raggiunto i 60-70 cm di altezza, recidendo le cime fiorite quattro o cinque volte, in quanto la fioritura si ripete a distanza di una decina di giorni. Alla fine della stagione si taglia la pianta intera. L’olio essenziale che viene distillato da questo raccolto non ha la qualità fine di quello ottenuto in precedenza.
Provenienza: Il basilico comprende una grande quantità di ibridi. La varietà europea cresce in Europa, nell’America e nel Nordafrica e offre la migliore qualità di essenza. Il basilico Réunion cresce nell’isola Réunion, nelle isole Comores, nel Madagascar e a Seychelles. Il basilico del tipo cinnamato di metile proviene dalla Bulgaria, dalla Sicilia, dall’Egitto, dalle Indie occidentali e da Haiti. Il basilico del tipo eugenolo è originario di Giava, di Seychelles, di Samoa e della Russia. Il tipo linalolo, appartenente alla varietà europea, in oggetto è una varietà di provenienza francese.
Parti impiegate: Sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di basilico si ottiene mediante l’estrazione per distillazione in corrente di vapore. La distillazione dura in media un’ora e mezza e rende lo 0.1 % di essenza infatti da circa 15.000 piante di media dimensione si ottiene un 1000 gr di essenza.
Caratteristiche: Liquido limpido incolore o di colore giallo/verde, con profumo fresco, frizzante e penetrante e con sottotono balsamico decisamente caratteristico e persistente.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente indaco, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Un utilizzo prolungato durante la giornata, di olio essenziale di basilico linalolo, stimola la concentrazione e libera la testa dai pensieri permettendoci di dedicare il nostro tempo a studio e lettura. Numerose culture antiche attribuivano al basilico un ruolo di primo piano. La sua presenza nei campi e negli orti era ed è tuttora una garanzia di qualità del terreno. Esistono innumerevoli chemotipi di questa pianta ma quello francese, ricco di linalolo, evidenzia meglio di tutti gli altri le sue qualità marziane, soprattutto sul sistema nervoso. Fortemente stimolante e attivo risulta essere un grande compagno nei viaggi della nostra mente, sgombrandola da ogni pensiero inutile, e guidandola verso l’apprendimento e la conoscenza. La tradizione indiana gli attribuisce il compito di aprire il nostro cuore alla devozione e di rafforzare la nostra compassione. Purifica gli ambienti dedicati alla meditazione ed alle pratiche religiose.
Altri usi: L’essenza di basilico linalolo viene impiegata per l’aromatizzazione di un gran numero di prodotti alimentari, salse condimenti, aceti, carni in scatola e salumi. Viene anche usata per conferire note particolari a dentifrici ed altri prodotti odontoiatrici e nella composizione di profumi alcolici e saponi.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di basilico linalolo è, tutto sommato, ben tollerato, atossico e di ampio utilizzo, anche in campo alimentare. Tuttavia è opportuno ribadire che non va assunto in gravidanza ed in allattamento, nel trattamento di lattanti e bambini oppure per periodi prolungati. Non irrita, ma in alcuni soggetti, può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione.
Annotazioni storico-culturali: Gli antichi, per determinare se un particolare luogo era propizio alla salute, osservavano se vi cresceva rigogliosamente il basilico. In questo caso quel luogo era considerato favorevole e salutare. I cinesi consideravano il basilico una specie di medium vegetale, in grado di far comunicare con il mondo degli spiriti, mentre nel Medioevo era conosciuto come l’anima dell’orto capace di attirare la benevolenza divina e scacciare i demoni. Per gli Egizi era considerata una pianta solare. Nella tradizione Ayurvedica questa pianta si chiama tulsi e, come, nella medicina tradizionale dell’Estremo Oriente è largamente usata per vari tipi di disturbi respiratori, ma anche come antidoto ai morsi dei serpenti o di insetti. In Cina è impiegato nei disturbi gastrici e renali.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Bergamotto, salvia sclarea, citronella, geranio.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 5 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |