Descrizione:
Bergamotto: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Bergamotto • Nome botanico: Citrus bergamia • Famiglia: Rutaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Citrus aurantium subsp. Bergamia, limetta bergamia, citrus bergamia vulgaris. Bergamottoel, oil of bergamot, essence de bergamote.
Costituenti principali: Acetato di linalile (oltre il 30%), limonene, linalolo, alfa e beta pinene, gamma-terpinene, mircene, sabinene.
Predominanza: Malgrado sia governato dall’energico sole, presenta alcune peculiarità, che ci permettono di attribuirgli una predominanza di azione femminile, che si manifesta chiaramente, nel contenimento di tutti i fenomeni di espansione del corpo come, ad esempio, la flatulenza. La sua riequilibrante azione femminile è confermata dalla frizzantezza del suo sapore e dal suo profumo caldo, grato e suadente. Tale attività debolmente energica e ricca di delicati equilibri fanno rientrare quest’affascinante essenza tra quelle più yin esistenti.
Nota: L’alta volatilità e gli effetti psichici derivati dall’uso di questa essenza ne caratterizzano la tipica nota di testa.
• Pianeta governatore: Il pianeta che governa la pianta del bergamotto è senza dubbio il sole. Lo stesso Sole che dona energia ed azione a quasi tutti gli agrumi. Quel Sole che riscalda e vivifica le terre, spesso incolte del meridione d’Italia, dove il bergamotto ha trovato la sua patria ideale.
Chakra di riferimento: La sua azione di riequilibrio emozionale, delle emozioni più effimere e cangianti come gioia, tristezza, ottimismo e pessimismo, quelle originate dal plesso solare, lo fanno caratterizzare come un’essenza capace di stimolare principalmente il 3° chakra.
Aspetto fisico: La pianta di bergamotto si presenta come un alberello di media altezza, circa 4-5 metri, con foglie verdi ed ovali, fiori bianchi a stella, rare spine e frutti verdi piccoli e periformi. La maturazione dona al frutto un gradevole aspetto dorato ma purtroppo non la commestibilità. Fiorisce in primavera ed una seconda volta dopo l’estate; i frutti del secondo raccolto sono detti bastardi.
Provenienza: Il bergamotto è un frutto originario dell’Asia tropicale. Oggi è presente con le più vaste coltivazioni in Calabria, regione italiana, da dove viene esportato in tutto il mondo. L’essenza di bergamotto è la più italiana delle essenze. Sono stati fatti svariati tentativi di coltivazioni al di fuori della tradizionale regione di produzione sia in Italia che all’estero, ma generalmente con limitato successo. Il bergamotto venne introdotto in Italia nel 17° secolo ed impiegato inizialmente come pianta ornamentale. Le prime colture vennero organizzate intorno al 1750 nell’entroterra di Reggio Calabria e quindi si estesero sulle colline ioniche e tirreniche.
Parti impiegate: Scorza del frutto.
Metodi estrattivi: L’estrazione avviene per pressione a freddo della buccia, pericarpio, del frutto quasi maturo. E’ necessario cogliere e lavorare 200 chilogrammi di frutti per ottenere un solo chilogrammo di olio essenziale. E’ disponibile in commercio anche un olio rettificato e deterpenizzato estratto mediante distillazione sotto vuoto o estrazione con solvente.
Caratteristiche: Liquido di color giallo o giallo-bruno, con odore grato, fresco, fruttato e vivificante caratteristico e penetrante, dovuto all’acetato di linalile in esso contenuto e dal sapore amaro, aromatico. Invecchiando assume una colorazione marroncino-olivastra.
Conservazione: Se ne consiglia la conversazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente giallo, in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: L’olio essenziale di bergamotto possiede una poderosa capacità di riequilibrio emozionale, riportandoci con i piedi per terra, nel caso di eccesso, o svolgendo un’azione tonica e vivificante sul nostro umore, nel caso di carenze. Il suo dolce e fruttato profumo svolge un ruolo determinante nell’aumentare la fiducia in noi stessi, nel rallegrare il nostro spirito e incrementare la nostra coscienza. La sua componente solare, non trascurabile, infonde gioia e coraggio. Durante la notte può essere utilizzato per conciliare il sonno ed allontanare gli incubi. Eliminando i blocchi ridona il piacere dei sensi ma anche il piacere di donarsi agli altri per trovare serenità, luce, gioia ed allegria dove regna il più profondo buio; forse per questo viene chiamato l’olio del paradiso.
Altri usi: L’olio essenziale di bergamotto trova vasto impiego in cosmesi ed in profumeria specie nella composizione di acque di colonia per la sua notevole freschezza. La sua nota inconfondibile costituisce un pilastro della composizione non solo in profumeria, ma anche nel campo degli aromi. L’essenza deterpenata viene usata soprattutto in profumi di lusso. Trova largo impiego come aromatizzante in molti generi alimentari e bevande. Il “liquore al bergamotto” è alla base di una campagna di rivalorizzazione del bergamotto in atto in Calabria negli ultimi anni, al fini di risollevare le sorti di questa splendida ma poco valorizzata regione italiana. Fra le altre cose è l’ingrediente base responsabile dell’aroma della nota miscela di tè “Earl Grey”.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di bergamotto è ben tollerato, atossico e di ampio utilizzo, anche in campo alimentare. Si presenta tuttavia come il maggior esponente del “problema” fotosensibilizzazione negli agrumi. Si è scoperto che certe furocumarine, particolarmente il bergaptene, sono fototossiche sulla pelle umana, causano cioè sensibilizzazione e pigmentazione cutanea in seguito ad esposizione diretta alla luce solare. Queste reazioni avvengono principalmente quando si tratta di concentrazioni elevate, ma lo spiacevole effetto non deve essere sottovalutato in diluizione ed anche trascorso un certo lasso di tempo. E’ opportuna quindi una estrema cautela se l’olio viene applicato sulla pelle. D’altra parte si potrebbe optare per l’utilizzo di oli rettificati, senza i bergapteni, ma la qualità, decisamente inferiore di questi ultimi consiglia che in definitiva è meglio usare un olio puro con cautela.
Annotazioni storico-culturali: Questa tipica pianta italiana deriva da un incrocio, ibrido naturale, tra il limone e l’arancio amaro e deve il suo nome alla città di Bergamo dove pare sia stata commercializzata ed apprezzata per la prima volta. Esiste un colore, noto come verde bergamotto, per indicare il bellissimo color verde smeraldo della buccia del frutto. Attorno al bergamotto fioriscono svariate leggende fra cui quella secondo la quale qualcuno lo avrebbe portato nelle isole Canarie, dove Colombo lo avrebbe trovato e portato con sé fino a Reggio Calabria. Scarsi sono i collegamenti di questa pianta con le medicine secolari degli altri paesi come India, Egitto, Cina, ecc., forse a riprova del fatto di quanto sia specificatamente italiana questa essenza.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: L’olio essenziale di bergamotto ha la particolare caratteristica di esaltare le proprietà di qualunque essenza a cui viene associato, in particolare se si tratta degli agrumi fondamentali come: arancio dolce, arancio amaro, mandarino, limone, pompelmo. Ottimo con basilico, camomilla blu, cedro (legno), coriandolo, gelsomino, geranio, ginepro (bacche), neroli, ylang-ylang extra.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |