Descrizione:
Coriandolo: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Coriandolo • Nome botanico: Coriandum sativum • Famiglia: Umbrelliferae • Sinonimi e nomi stranieri: CErba cimice, prezzemolo cinese, semi di coriandolo, pitartola. Corianderoel, coriander oil, essence de coriandre.
Costituenti principali: Linalolo (oltre il 70%), limonene, gamma-terpinene, alfa-pinene, canfora, camfene, acetato di geranile, geraniolo.
Predominanza: Il suo aroma frizzante, speziato ma fondamentalmente rassicurante evidenzia una predominanza femminile yin.
Nota: L’alta volatilità e gli effetti psichici derivati dall’uso di questa essenza ne caratterizzano la tipica nota di testa.
• Pianeta governatore: Pianeta governatore: Le regioni che ospitano tradizionalmente le coltivazioni di arancio sono inondate dal sole e ne rispecchiano forza ed energia creatrice. L’aspetto fisico di questo frutto, caldo stimolante convince che la sua classica associazione al sole sia veritiera.
Chakra di riferimento: Il fatto di essere attivo nei confronti di problematiche digestive in generale lo fanno annoverare negli oli stimolanti del 3° chakra.I
Aspetto fisico: Il coriandolo è una pianta erbacea, fortemente aromatica che raggiunge l’altezza di circa 60 cm porta ombrelle di fiori bianchi o rosati. I frutti inizialmente verdi divengono col tempo marroni rotondi e formati da due pericarpi. Tali frutti, chiamati generalmente semi, hanno a maturazione un odore inizialmente sgradevole, che in seguito si trasforma in caldo e piacevole. Il coriandolo possiede foglie delicate color verde brillante. La pianta viene seminata in primavera, in genere, in rotazione con senape e maggiorana. I semi maturano fra luglio ed agosto. Le piante vengono falciate e lasciate seccare, in seguito vengono battute per separare i semi, i quali vengono ulteriormente essiccati per evitarne la fermentazione.
Provenienza: La pianta del coriandolo è originaria dell’Europa centrale ma cresce, ormai diffusissima, in coltivazioni anche nell’Europa meridionale, in Russia, Olanda, Germania, Egitto, Arabia, Marocco, India, Giappone, Paraguay, Messico, Guatemala ed in alcuni stati dell’America settentrionale.
Parti impiegate: I frutti chiamati anche semi.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di coriandolo si estrae dai semi appena sminuzzati, per non perdere essenza, mediante una distillazione in corrente di vapore. La distillazione dura in media dalle 6 alle 9 ore e la resa media è dello 0,5-0,6%.
Caratteristiche: Liquido incolore o giallo pallido con odore caratteristico dolce e liquoroso.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente arancio, da tenere in luogo fresco al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Malgrado i Greci valutassero l’olio essenziale di coriandolo come un inibitore del desiderio sessuale, esso si rivela, per l’impiego pratico quotidiano, come un buon afrodisiaco e stimolante. E’ nota la sua capacità di potenziare gli effetti inebrianti causati dall’assunzione di alcolici. Il coriandolo ci aiuta ad abbandonare la nostra componente razionale per lasciarci andare verso esperienze coinvolgenti. Chiunque si ritenga chiuso, iper-razionale o incapace di esprimere i propri sentimenti e sensazioni potrà essere dolcemente guidato da quest’essenza in un mondo semplice ed attraente dove le emozioni regnano sovrane.
Altri usi: L’olio essenziale di coriandolo è impiegato molto nell’industria alimentare, della carne, dei salumi, di salse, e liquori. E’ largamente diffuso come agente aromatico in prodotti farmaceutici e cosmetici. Si impiega inoltre anche per aromatizzare i tabacchi.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: E’ atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. In dosi elevate può dare luogo ad effetti stupefacenti, usare quindi con moderazione.
Annotazioni storico-culturale: Il nome della pianta di coriandolo, deriva dal greco koros, che significa scarafaggio. Infatti, quando è fresca emana un odore sgradevole, che però migliora con l’invecchiamento, il nome di "erba cimice" è a questo ricollegabile. Nell’antichità, per i Greci aveva fama di inibire il desiderio sessuale, mentre in Oriente era ricercato per le sue virtù inebrianti ed afrodisiache. Gli Egizi aggiungevano il coriandolo al vino per aumentare lo stato di ebbrezza. I suoi semi sono stati trovati nella tomba egizia di Ramses II. La medicina cinese utilizza l’intera erba nel trattamento di dissenteria, emorroidi e nausea. E’ impiegato nella preparazione del curry e nella base aromatizzante della mortadella di Bologna. Il nome dei nostri "coriandoli" carnevalizi sembra derivi dall’abitudine medievale di utilizzare, allo stesso scopo e modo, i semi di questa pianta.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Salvia sclarea, bergamotto, gelsomino egitto, incenso, citronella, sandalo india (legno), zenzero.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito: • O.E. Arancio Amaro • O.E. Arancio Dolce • O.E. Basilico Linalolo • O.E. Bergamotto • O.E. Cajeput • O.E. Camomilla Blu • O.E. Cannella • O.E. Cedro USA • O.E. Cipresso • O.E. Citronella • O.E. Coriandolo • O.E. Elicriso • O.E. Eucalipto • O.E. Finocchio Dolce • O.E. Garofano • O.E. Gelsomino • O.E. Geranio • O.E. Ginepro • O.E. Incenso • O.E. Lavanda • O.E. Limone • O.E. Mandarino • O.E. Menta Piperita • O.E. Mirra • O.E. Mirto • O.E. Neroly • O.E. Niaoulj • O.E. Origano • O.E. Patchoulj • O.E. Pino Mugo • O.E. Pino Silvestre • O.E. Pompelmo • O.E. Rosa Damascena • O.E. Rosmarino • O.E. Salvia Officinale • O.E. Salvia Sclarea • O.E. Sandalo India • O.E. Tea Tree • O.E. Timo Rosso • O.E. Verbena Odorosa • O.E. Ylang Ylang • O.E. Zenzero
L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |