Descrizione:
Niaoulj: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Niaouly • Nome botanico: Melaleuca viridiflora • Famiglia: Mirtaceae • Sinonimi e nomi stranieri: Niaouli, niauli, essenza di Gomenone, gomenol, Niaoulioel, oil of niaouli, essence de niaouli.
Costituenti principali: 1,8-cineolo (oltre il 60%), alfa e beta-pinene, alfa-terpineolo, viridiflorolo, acetato di terpenile, cariofillene, terpinen-4-olo.
Predominanza: Come le altre essenze derivanti dalla famiglia delle Mirtaceae, il niaoulj ha una decisa predominanza ed azione femminile, yin.
Nota: Volatile, espettorante, capace di inebriarci, quest’essenza vanta una spiccata nota di testa.
• Pianeta governatore: Grazie alla sua facilità di favorire gli scambi del nostro corpo, l’olio essenziale di niaoulj può essere decisamente segnalato nelle essenze dominate, per influenza ed azione dal pianeta mercurio.
Chakra di riferimento: L’attività balsamica ed espettorante si concretizza del riequilibrio del 5° chakra.
Aspetto fisico: Il niaoulj è una pianta sempreverde molto resistente, che può raggiungere dimensioni notevoli e cresce praticamente su ogni tipo di suolo formando gruppi o piccole foreste. Possiede tronco flessibile, corteccia spugnosa, foglie lineari appuntite e fiori formanti spighe di colore giallo chiaro. La varietà, dalla quale si estrae l’olio essenziale, è definita “tipica” e come un’altra varietà, definita “A”, è di origine australiana. Ricordiamo che fanno parte del genere Melaleuca anche il cajeput ed il tea-tree.
Provenienza: Il niaoulj è originario dell’Australia e della Nuova Caledonia. Le maggiori coltivazioni di questa pianta si trovano ancora in quelle zone geografiche, così come la maggior produzione di olio essenziale.
Parti impiegate: Le foglie.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di niaoulj si estrae per distillazione in corrente di vapore dalle foglie appena raccolte dalla pianta. La resa si aggira tra lo 0,6 e l’1%.
Caratteristiche: Liquido limpido, da incolore a giallo fino a giallo - verdastro, con odore fresco, dolce, pungente e canforaceo, che ricorda l’olio di eucalipto.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente blu, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Essenza dalla forza sovrumana, il niaoulj, è utile per progredire senza traumi. Esso infatti accompagna chiunque sia eccessivamente ancorato alla routine delle proprie abitudini, armonizzandolo con i ritmi e le logiche della natura. Libera dalla schiavitù degli automatismi, delle droghe, dell’alcol e del fumo. Apre agli altri sgretolando la nostra indifferenza soprattutto quando è originata dalla paura di aprirci verso l’esterno durante il periodo della vecchiaia.
Altri usi: L’olio essenziale di niaouly è prevalentemente impiegato nell’industria farmaceutica, spesso in miscela con l’estratto di Gaultheria, canfora, mentolo, per la preparazione di pomate antireumatiche, caramelle e pastiglie per la tosse e disinfettanti del cavo orale, collutori e dentifrici.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di niaouly è atossico, non è irritante e non provoca sensibilizzazione, ma si consiglia di usarlo con moderazione per via interna. Viene assorbito molto bene dalla cute. Rimane comunque il meno irritante della famiglia degli espettoranti a base di 1,8-cineolo, come cajeput ed eucalipto, quindi il più adatto ai bambini. E’ bene fare attenzione a non impiegare in neonati e bambini piccoli, in gravidanza ed allattamento, applicandolo sul naso o sul viso può dare luogo a laringo-spasmo. Non utilizzare in persone con gravi epatopatie, flogosi delle vie biliari e gastroenteriche.
Annotazioni storico-culturali: Le melaleuca sono piante ornamentali decisamente apprezzate. Importate anche in Europa vengono definite “piante spazzolino” per via delle inflorescenze allungate a scovolino. Il nome con cui viene chiamato in Francia, "gomenol", deriva dal porto di Gomen, nelle Indie orientali, nel quale veniva imbarcato per l’occidente.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Lavanda vera 40/42, limone, mirto, pino silvestre, rosmarino e verbena.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |