Descrizione:
Origano: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Origano • Nome botanico: Origanum vulgare • Famiglia: Labiatae • Sinonimi e nomi stranieri: Origano comune, rigamo, acciughero, erba acciuga, maggiorana selvatica, Origanumoel, oil of origanum, essence d’origan.
Costituenti principali: Carvacrolo (oltre il 50%), isomero del timolo -, alfa e gamma-terpinene, timene, mircene, cariofillene, alfa-pinene 1,8-cineolo, timolo.
Predominanza: Collocandosi insieme alla cannella a pieno titolo tra le più calde piante esistenti, l’origano esprime al meglio la sua predominanza yang.
Nota: La sua nota calda di cuore si percepisce nel petto.
• Pianeta governatore: Buon febbrifugo e custode della nostra logica razionale a svantaggio degli eccessi emotivi, l’origano risulta dominato da saturno.
Chakra di riferimento: Malgrado la sua azione sia generica e diffusa è possibile attribuire a questo caldo olio essenziale la predilezione per il 3° chakra.
Aspetto fisico: L’origano è una pianta erbacea perenne, a crescita spontanea, con fusto sublegnoso, foglie opposte, ovali, fiori rosei racchiusi in pannocchie terminali, a differenza della maggiorana che ha fiori bianchi. Tutte le parti della pianta sono aromatiche. Vi sono diverse varietà di origano attualmente coltivate, tra le principali si possono elencare: Thymus capitatus, Coridothymus capitatus, O. virens, O. elongatum e O. vulgare. Quest’ultima è la varietà coltivata negli orti di tutto il mondo ed è quella che maggiormente si predilige per ricavarne l’olio essenziale. La fioritura avviene nel periodo estivo, da maggio ad agosto.
Provenienza: L’origano è una pianta originaria dell’Europa, ma oggi viene coltivata nelle le sue molteplici varietà in tutto il mondo. La distillazione della varietà O. vulgare avviene in Russia in Bulgaria ed Italia.
Parti impiegate: La pianta fiorita.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di origano si estrae per distillazione in corrente di vapore della pianta fresca od essiccata. La resa dal prodotto fresco si aggira attorno allo 0,85%.
Caratteristiche: Liquido limpido, di colore giallo pallido fino ad ambrato, con odore forte, caldo, canforato, di catrame e speziato. Il sapore un po’ bruciante e fenolico è decisamente caratteristico.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente giallo, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Forte e combattivo, l’olio essenziale di origano piega le nostre ansie permettendoci di dormire serenamente vincendo le insonnie più gravi. Placa i nervi e rafforza la concentrazione mentale e psichica. In alcuni casi, quando riesce a entrare bene in sintonia con noi, ci trasferisce tutta la sua energia fortificando ogni nostra azione. La straordinaria forza paterna sprigionata da questa essenza può placare e riequilibrare i nostri eccessi sessuali.
Altri usi: L’olio essenziale di origano si impiega in profumeria per via della sua nota fresca ed erbacea, in particolar modo nelle composizioni base per la preparazione di saponi ed in profumi speziati. Si utilizza molto anche nell’industria alimentare per l’aromatizzazione di carni e della pizza.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Causa l’elevato contenuto di fenoli, può essere tossico ed irritante a livello cutaneo e soprattutto delle mucose. Usare con moderazione. E’ bene fare attenzione a non utilizzarlo in gravidanza.
Annotazioni storico-culturali: L’origano è una droga di antica tradizione terapeutica e culinaria. Le sue proprietà costituiscono anche un rimedio omeopatico. Nella tradizione popolare è utilizzato nei disturbi digestivi e respiratori. Si conoscono formulazioni di empiastri e di unguenti atti a calmare i dolori reumatici ed a riscaldare la muscolatura, oppure utilizzati come disinfettanti di ferite, dato l’elevato contenuto in fenoli. Nella medicina tradizionale cinese si utilizza nella cura della febbre, affezione del tratto gastroenterico e come calmante nel prurito. In Italia è famoso per essere una spezia irrinunciabile sulla pizza.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cedro U.S.A., citronella, lavanda vera 40/42, pino mugo siberiano, pino silvestre e rosmarino.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 5 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |