Descrizione:
Pino Mugo Siberiano: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica • Nome volgare: Pino Mugo Siberiano • Nome botanico: Pinus mugo • Famiglia: Pinaceae • Sinonimi e nomi stranieri: P. pumilio, pino montano, pino nano, umilio, mugòlio. Latschenkieferoel, dwarf pine needle oil, essence de pin mughus.
Costituenti principali: Miscela di idrocarburi monoterpenici, (alfa e beta-pinene, limonene, delta-carene, beta-fellandrene), acetato di bornile.
Predominanza: La sua forza ed energia, ma soprattutto la sua autonomia tipica maschile, esprimono bene la predominanza yang di questa pianta.
Nota: La sua nota è di cuore. Annusandone l’aroma si viene immediatamente colpiti dalla sua permanenza nel nostro petto.
• Pianeta governatore: l pianeta di saturno governa questa essenza rendendola forte e determinata, signora del tempo e del ritmo cardiaco, garante della vita e della sua magia.
Chakra di riferimento: Il 4° chakra si contende, vincendo, con il quinto il ruolo di preferito da questa forte essenza.
Aspetto fisico: Il pino mugo è un alberello sempreverde, molto robusto che non raggiunge grandi dimensioni e che cresce spontaneo. Possiede una corteccia scura, aghi rigidi ed uncinati al fondo, raccolti in grappoli. La resa massima si ottiene in pieno inverno ed è minima nel mese di agosto, varia inoltre a seconda dell’età della pianta, ed è maggiore nelle piante giovani. L’esposizione al sole della pianta può influire considerevolmente sulla qualità dell’essenza che se ne ricava. Si tratta di una pianta protetta, per cui sono necessari speciali permessi per poterne ricavare l’essenza. Questo fatto, unito alla forte richiesta di olio essenziale, determinano una situazione di estrema diffusione di oli adulterati presenti sul mercato e contemporaneamente ha incrementato il costo delle essenze naturali e pure al 100%.
Provenienza: Il pino mugo è originario delle zone alpine europee. L’olio è prodotto soprattutto in Italia, nelle provincie di Bolzano e Belluno, in Austria, nella regione del Tirolo, in Germania, nella regione della Baviera, nella ex Jugoslavia ed in Svizzera.
Parti impiegate: Gli aghi ed i rametti più sottili.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di pino mugo si estrae per distillazione in corrente di vapore dai rami sminuzzati appena tolti dalla pianta. La migliore produzione si ottiene da essenze distillate sul posto. La resa si aggira tra lo 0,3 e lo 0,4%.
Caratteristiche: Liquido mobile, limpido, volatile, incolore o leggermente giallo, con odore balsamico gradevole e caratteristico. Il sapore risulta amaro pungente ma appagante.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente verde, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Il pino mugo cresce in alta montagna fra mille difficoltà. L’anima montana che è racchiusa in lui, ne esprime compiutamente la forza, l’energia, l’attaccamento alla vita. Il cuore, simbolo di tutto ciò, è la parte del nostro corpo che più impara da ciò che il suo aroma riesce a trasmettere. Ne deriva uno stimolo fisico ma soprattutto emotivo capace di aprirci agli altri mantenendo una sacra solidità incapace di indebolirci eccessivamente esponendoci a pericoli o delusioni.
Altri usi: L’olio essenziale di pino mugo si utilizza in farmaceutica per la produzione di fiale inalatorie ed in altri prodotti per la cura dell’apparato respiratorio, in pomate antireumatiche e per il trattamento delle affezione cutanee. Si impiega anche in sciroppi o preparati utilizzati come tonici e stimolanti del sistema nervoso. Tra i più frequenti impieghi va rilevato quello della profumazione di spray per la casa, sali da bagno ed altri prodotti tecnici e cosmetici.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di pino mugo è atossico, ma se usato sulla cute può essere irritante e sensibilizzante. Usare con moderazione. La sua capacità di irritare i reni, come gli oli estratti dalle altre conifere a causa della presenza della trementina, è ridotta, ma è bene fare comunque attenzione al suo smodato uso esterno via inalazioni. Non utilizzare in caso di affezioni respiratorie con spasmi in atto, come asma bronchiale e pertosse, in quanto può dare luogo a bronco-spasmo. Non utilizzare in caso di irritazioni aggravate della cute e delle mucose.
Annotazioni storico-culturali: La sua conoscenza è limitata alla tradizione erboristica popolare delle zone montane dove cresce. Così viene utilizzato un ricavato dagli aghi per il trattamento di disturbi alla vescica e respiratori. Estratti alcolici si utilizzano per frizioni riscaldanti antireumatiche. Si usa anche aggiungerlo alla grappa come rimedio per i raffreddori e per fortificare il cuore.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cedro U.S.A., ginepro (bacche), rosmarino, salvia officinalis.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare: • Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche. • Evitare il contatto con occhi e mucose. • A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio. • Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone. • Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle. • Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini |