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Galenica in Fitoterapia-Parte Quinta

 

Pilloliere da farmacia del XVIII secolo (collezione privata)

 

Vediamo i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di preparati:

il P.A. puro permette un dosaggio più preciso ed i-noltre si somministra una sostanza ben identificata escludendone altre con azione non controllabile; per contro il P.A. isolato non sempre svolge un'azione farmacologica pari a quella della pianta nella sua totalità, dato che la stessa pianta ha più P.A. ed altre sostanze con le quali interagiscono, ad esempio la CHINA la cui corteccia integra ha un effetto superiore a quello della chinina che è l'alcaloide principale ( 1).

(1) alcaloidi: sostanze chimicamente diverse, di natura basica, dotate di tossicità ed aventi un'azione biologica intesa anche a dosi minime.

La scelta di un preparato invece dell'altro dipende anche dall'attività terapeutica e farmacologica del P.A.

Per la preparazione si preleva dalla pianta quella parte dove il P.A. è accumulato dato che questo ha una distribuzione diversa nella pianta stessa e per tornare all'esempio della china vediamo che nell'albero il P.A. è quasi esclusivamente contenuto nella corteccia, occorre quindi conoscere la localizzazione.

Fatta la raccolta, per alcune piante la lavorazione deve essere effettuata quando sono fresche, altrimenti perdono il P.A., mentre nella maggior parte dei casi può essere rimandata nel tempo, ma nel lasso di tempo fra lavorazione e utilizzazione occorre assicurarsi che i P.A. non si alterino, si fa quindi L'essicazione (vedi Introduzione alla Farmacognosia), cioè si toglie acqua dalla droga, evitando così la putrefazione (o meglio, rallentandola, dato che non si toglie completamente l'acqua), poiché ogni processo fisiologico si compie solo con la presenza dell'acqua. Occorre arrivare ad una droga col contenuto di acqua inferiore al 10% in peso (1).

Prima della preparazione la droga deve essere tagliata in pezzi sottili, indi nella scelta del metodo di estrazione va considerato il P.A. cioè se questo è volatile, come nella canfora, se ne fa un'essenza, ovvero con il calore ne aumento la volatilità facendolo uscire nell'ambiente circostante dove condensa (es. l'acqua con il calore passa allo stato di vapore e condensa sul coperchio che è freddo), se non è volatile lo si estrae con un solvente appropriato (2). Vediamo l'estrazione con solvente (P.A. non volatile):

droga + solvente = soluzione estrattiva (che si diversifica secondo il solvente usato)

II solvente va scelto in modo che sia quello giusto per ottenere il P.A., se quest'ultimo è solubile in più solventi, si u-sa quello che danneggia di meno, solitamente è l'acqua. Se il P.A. è insolubile, cioè non si scioglie nel solvente, si possono usare accorgimenti per trasformarlo in solubile, ad e-sempio:

gli antrachinoni, che sono P.A. contenuti in diverse piante e che hanno effetto purgativo, sono insolubili e si solubilizzano facendone dei derivati sodici (salificazione)

(1) droga = Parte di una pianta che ha un'azione farmacologica (diversamente, il significato comune indica una sostanza chimica che altera le sensazioni, la realtà ed il comportamento generale).

(2) solvente = Liquido che ha la proprietà di sciogliere altre sostanze (chiamate soluti) senza alterarne la natura chimica: solvente soluto = soluzione.

 

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