USO
DELL'ACQUA COME SOLVENTE
Teoricamente sarebbe meglio usare acqua
distillata che ha composizione fissa, dato che l'acqua naturale varia secondo le
condizioni ambientali (in senso lato) di solito però si usano anche le acque naturali o
potabili, purché non siano «dure» (1).
La scelta del processo di estrazione è in
funzione della solubilità, ovvero, più si alza la temperatura (T°), più sono le
sostanze che si possono estrarre. In linea generale occorre tener presente che:
- la concentrazione delle droghe usate
esternamente deve essere più elevata rispetto a quelle ad uso interno.
- occorre una strumentazione minima, che
comprenda come indispensabili una bilancia da farmacista od un pesalettere, dei recipienti
di vetro o di porcellana o di acciaio i-nossidabile.
Digestione
Si mette la droga in acqua alla
temperatura (T°) costante di 30-40° C; si usa raramente, ed occorrono apparecchi adatti(
termostati).
Decozione
Si mette la droga in acqua fredda che
viene portata alla temperatura di ebollizione (100°C), per il principio che a maggior T°
aumenta la solubilizzazione (vedi fig. 1); si usa quando la droga è consistente
(corteccia radici). Si fa bollire la droga per 15' in rapporto di 1 ~ 2 gr ogni 100 gr di
Acqua Filtrare prima dell'uso.
Infusione
Si usa acqua bollente che viene versata
sulla droga l'acqua
Fig.1) Solubilità di alcuni sali in
acqua. (Da Introduzione alla scienza fisica - ed. Zanichelli)
viene ad avere una T° di 80-90°C ; si
usa quando la parte della pianta è poco consistente ed il P.A. esce subito (foglie,
fiori, ecc.); si versa l'acqua bollente sulla droga, si a-gita e si lascia in infusione
fino ad un massimo di 15', poi sì filtra (come nella preparazione del thè). Rapporto
droga/acqua: 5 gr./lOO gr. H20 E' preferibile alla decozione perché la droga è
sottoposta ad una T° inferiore e si evitano alterazioni e solubilizzazioni di altre
sostanze. Bisogna ricordare che sia gli infusi che i decotti si alterano facilmente e
quindi il loro uso deve essere immediato (l'eventuale conservazione in frigo non deve
superare le 24 ore); possono essere consumati caldi o tiepidi, dolcificati o no,
aromatizzati o meno.
1) durezza: particolare proprietà
dovuta alla presenza dei sali di calcio (Ca) e magnesio (Mg). La durezza si esprime in
gradi diversi, noi usiamo quelli idrometrici francesi, che equivalgono a 10 mg di CaC03
(carbonato di calcio) per litro.
durezza totale: totalità dei sali di Ca e
Mg dell'acqua in qualunque forma essi siano (bicarbonati, solfati, cloruri, ecc.). Oltre i
30-35 gradi francesi, le acque sono dette «dure».
durezza temporanea: dovuta ai sali che si
decompongono dopo l'ebollizione, cioè ai bicarbonati; si calcola facendo la differenza
tra la durezza totale e quella rimasta dopo l'ebollizione (durezza permanente.
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