Ascorbato di Potassio - Proprietà - Effetti Collaterali
Come si Prepara l'Ascorbato di Potasssio
Il sale si prepara estemporaneamente, poco prima dell'assunzione, mescolando il bicarbonato di potassio con l’acido ascorbico in poca d’acqua (circa 20 ml), evitando di mescolare con posate metalliche, onde evitare processi di ossidazione, ma semplicemente agitando il bicchiere nella propria mano, affinché le due sostanze si disciolgano completamente. Con la dissoluzione si forma il sale a noi noto come ascorbato di potassio, o potassio ascorbato o ascorbato potassico.
Posologie generiche consigliate di Ascorbato di potassio
Il trattamento negli adulti, a scopo preventivo, consiste nell'assunzione di una dose pro die, preferibilmente la mattina a dignuno.
Nei bambini le dosi finalizzate alla prevenzione variano in base all'età:
Dai 3 ai 12 anni >> una dose a settimana
Dai 12 ai 15 anni >> due dosi a settimana distribuite a distanza di tempo
Da 15 a 18 anni >> una dose ogni due giorni
Per quanto riguarda la gravidanza, salvo parere medico contrario, si consiglia l'assunzione massima di una dose settimanale.
Ascorbato di Potassio Avvertenze
I medici ne sconsigliano l'assunzione nei giorni dedicati a un trattamento chemioterapico o radioterapico, salvo approvazione medica.
Ascorbato di Potassio: Cosa è e a cosa serve?
Sentiamo sempre più spesso parlare di Ascorbato di potassio, ovvero di una sale potassico dell'acido ascorbico. Questo sale è indissolubilmente legato al biochimico italiano che per anni lo ha studiato come possibile trattamento antitumorale. Egli consigliava e prescriveva esattamente queste due sostanze: l'acido ascorbico ed il bicarbonato di potassio, dalla cui reazione si forma il sale che stiamo trattando in questo articolo.
Ascorbato Potassio: Proprietà e Uso
Come abbiamo già accennato precedentemente, l'Ascorbato di Potassio è un sale che si ottiene versando in acqua, separatamente, la Vitamina C (Acido Ascorbico) e il Bicarbonato di Potassio. Questo sale dell'acido ascorbico viene impiegato come potente antiossidante e alcalinizzante dei tessuti.
Il suo uso risale agli studi che il Prof. Pantellini Valsé condusse in seguito a una vicenda fortuita che lo indusse a pensare che questa sostanza potesse esplicare un'azione antitumorale tale da poter essere impiegata come rimedio naturale contro il cancro.
Ad oggi, a quanto ci risulta, non ci sono particolari evidenze scientifiche in questo senso, pur tuttavia il suo impiego è stato adottato su larga scala ed esteso a macchia d'olio un po' in tutto il mondo, tanta è la fiducia che ispira questa sostanza a seguito degli studi del biochimico sapracitato.
Ascorbato e suoi Meccanismi d'Azione
La scienza medica ufficiale si è sempre disinteressata dell’ascorbato di potassio, dato che nessuna casa farmaceutica è mai stata disposta a condurre studi su un prodotto non brevettabile, che costa pochi centesimi e che può potenzialmente rendere inutili le assai lucrose chemioterapie e connesse cure e trattamenti anticancro, mandando in frantumi un business del valore di 41 miliardi di euro all’anno solo in Italia (dati del 1998 – importo trasformato in euro ma non rivalutato – “Kancropoli, la mafia del cancro” – Alberto R. Mondini). I pochi studi disponibili sono fondamentalmente quelli di Valsè Pantellini stesso e della Fondazione Internazionale Valsè Pantellini, organizzazione senza scopo di lucro che ha come obbiettivo principale proprio lo studio dell’ascorbato di potassio.
Nel passato per circa venti anni il dr. Pantellini ha svolto ricerche sull’ascorbato di potassio, giungendo a pubblicare due trattati specifici sulla Rivista di Patologia Medica nel 1970 e nel 1974. Oggi la Fondazione porta avanti un programma di ricerche e studi clinici che confermano sempre più l’efficacia dell’ascorbato di potassio sia come preventivo che come cura non solo nel cancro, ma anche nei riguardi di molte malattie cronico-degenerative (D). L’ascorbato di potassio chimicamente è un sale derivato dall’acido ascorbico (=vitamina C) che si ottiene miscelando quest’ultima in acqua con bicarbonato di potassio. E’ un fortissimo antiossidante (“il più potente antiossidante che abbiamo a disposizione” diceva Pantellini) grandemente attivo contro i radicali liberi, che dimostra una grande efficacia nei confronti delle malattie degenerative e che potenzia fortemente il sistema immunitario.
L’acido ascorbico unitamente ai suoi Sali (“ascorbati”) ha sempre dimostrato confermate proprietà anticancerogene. Già nel 1969 Dean Burck pubblicava uno studio su Oncology dove rilevava che l’ascorbato è in grado di uccidere “in vitro” le cellule cancerogene senza causare alcun danno alle cellule sane. Ewan Camerun e Linus Pauling (premio Nobel per la Chimica nel 1954 e premio Nobel per la Pace nel 1962) scoprirono che l’ascorbato inibisce la ialuronidasi, che è un enzima idrolitico che tende a fluidificare i tessuti (3), dato che scinde l’acido ialuronico nei suoi costituenti fondamentali (acido D-glucuronico e N-acetil-D-glucosamina). Le cellule infatti vivono in un ambiente viscoso, una specie di gel che le contiene e che ne rende difficoltosa la crescita.
Per duplicarsi esse devono produrre la ialuronidasi, che fluidifica l’ambiente permettendo loro di crescere e dividersi (mitosi). Soprattutto le cellule tumorali devono produrre grandi quantità di ialuronidasi, a causa della loro veloce e caotica moltiplicazione. Dato quindi che l’ascorbato impedisce al gel intracellulare di fluidificarsi, poiché depriva l’ambiente della ialuronidasi, la proliferazione cancerosa ne risulta molto rallentata. Camerun ha trattato nell’ospedale di Alexandria in Scozia un centinaio di ammalati di cancro con 10 grammi di vitamina C al giorno (= 10.000 mg, cioè più di 150 volte la dose giornaliera raccomandata dalla medicina ufficiale), riscontrando lunghi periodi di sopravvivenza e una qualità di vita molto migliore rispetto alle persone non trattate.
L’acido ascorbico ad elevato dosaggio è infatti in grado di uccidere selettivamente le cellule cancerogene (Qi Chen e altri, (10)) tramite il rilascio di perossido di idrogeno nei tessuti malati (la buona, vecchia acqua ossigenata…). Il potassio, sotto forma di catione K+ , ( il catione è uno ione con carica positiva; gli anioni invece sono ioni a carica negativa; gli ioni sono molecole od atomi che hanno una carica elettrica, in quanto hanno perso o guadagnato un elettrone, che ha carica negativa) si trova sempre all’interno della membrana (citoplasma) delle cellule dei tessuti e degli eritrociti (globuli rossi), dove presiede attivamente agli interscambi ossido-riduttivi degli aminoacidi e partecipa alla respirazione cellulare.
La quantità di ioni K+ all’interno delle cellule sane supera di oltre 50 volte quella presente al loro esterno! (145 mM/l all’interno, contro i 2,5 mM/l. dell’ambiente extracellulare (I) ). Ciò serve a mantenere attiva la carica elettrica della membrana cellulare (polarità) che è assolutamente indispensabile per permettere gli scambi fra la cellula e l’ambiente. Tali scambi, e quindi la vita stessa della cellula, sono possibili solo se esiste una differenza di potenziale di circa -60/-70 mV (millivolt). Le cellule, e il corpo con esse, sono disposte a tutto pur di mantenere attiva tale differenza di potenziale, cioè pur di continuare a vivere, giungendo perfino, in caso di emergenza per carenza di potassio K+, ad assorbire al proprio interno ioni H+, vale a dire acido puro, anche se in breve tempo questo le porta alla distruzione (6) ( Vedi anche la Nota *1).
Nei liquidi pericellulari (cioè all’esterno delle cellule ed immediatamente intorno ad esse) e nel siero del sangue è invece nettamente prevalente il sodio, sotto forma di catione NA+, che presiede alla riserva alcalina dell’ambiente. Il sodio e il potassio risultano in equilibrio reciproco nell’organismo sano, mantenuti ai giusti livelli da un complesso e delicato meccanismo che agisce attraverso la membrana cellulare (pompa sodio-potassio). L’alterazione di questo meraviglioso equilibrio porta ad esiti fatali. Già nel 1932 Moravek e Kischi notarono un contenuto di potassio sempre più ridotto nei tessuti sani dei pazienti affetti da tumore maligno, con contemporanea sostituzione del potassio col sodio all’interno dei tessuti neoplastici:
- il tessuto sano contiene 290 mg% di potassio
- il tessuto neoplastico in via di sviluppo è già sceso a 50 mg% di potassio
- il tessuto neoplastico altamente sviluppato non presenta più di 25 mg% di potassio
- in fase terminale il potassio presente nel tessuto neoplastico varia da 5 a 0 mg%.
Tesi: “Prevenzione e cura del cancro in Medicina Naturale e Alternativa” Autore: dr. Giuseppe Limido – Anno 2007 – Corso di Naturopatia - Istituto Riza - Milano 138