Maca delle Ande - Maca Afrodisiaca - Proprietà Maca
Maca delle Ande
Maca delle Ande: quali sono le sue Proprietà?
La Maca Peruviana delle Ande
La Maca delle Ande può essere considerata appartenente alla categoria delle piante "Adattogene", cioè, quelle piante che possiedono la proprietà di aumentare in maniera generica la resistenza dell'organismo allo stress, sia di origine fisica che psichica. La Maca agisce a livello neuroendocrino, i cui principi attivi presentano una struttura chimica simile al Pregnenolone, ormone steroideo coinvolto nella biosintesi del progesterone. Ma attenzione: tali principi attivi non hanno nulla a che vedere con gli ormoni, possiedono solo la capacità di svolgere un'azione affine e supplementare in maniera del tutto innocua. La Maca delle Ande risulta particolarmente ricca in carboidrati, ma contiene anche proteine, aminoacidi, sali minerali e oligoelementi. La Maca Peruviana Andina è considerata utile per incrementare l’energia, il vigore psico-fisico, compresa la sfera sessuale, con effetti antistress ed energizzanti. E’ particolarmente indicata per contrastare la fatica cronica tanto fisica che intellettiva. La Maca viene anche utilizzata, spesso con successo, nel trattamento delle disfunzioni erettili, come coadiuvante del trattamento dell'infertiltà maschile e femminile nonché dei disordini mestruali e climaterici.
Lepidium meyenii - Maca - Il tesoro degli Inca (Parte 1)
Angela Angusti, Stefano Manfredini
Dipartimento Scienze Farmaceutiche - Università di Ferrara
Giovanni Braccioli - Polichimica Bologna
Lepidium meyenii, Nutriceutico, Adaptogeno, Antiinvecchiamento,
Antiossidante, Sterilità, Menopausa, Anabolizzante
Introduzione
Il concetto che alimentazione umana e salute siano intimamente legate, è noto sin dall’antichità.
Negli ultimi vent’anni, però, con il crescere dell’attenzione per tutto ciò che è naturale, si è accresciuto anche l’interesse verso quegli alimenti con proprietà nutriceutiche, contenenti sostanze in grado di migliorare lo stato di salute, se non addirittura di aumentare l’aspettativa di vita.
Con il termine nutriceutico si intende proprio un alimento in grado di avere effetti positivi sulla salute.
Gli alimenti, infatti, sono sostanze chimiche capaci di influenzare le funzioni dell’organismo; per questo motivo, nella tradizione popolare, alcuni di essi sono considerati elisir di lunga vita, altri degli afrodisiaci e ad altri ancora sono attribuite proprietà curative. La maca è uno di questi alimenti.
La maca nel tempo
La maca, Lepidium meyenii, è una pianta perenne, appartenente alla famiglia delle Brassicacee.
Cresce spontaneamente in Perù, a 3000-4000m di altitudine, resistendo alle condizioni climatiche estreme delle regioni andine, dove è coltivata sin dal 1600 a.C.
La parte della pianta impiegata è la radice tuberiforme, che per il suo elevato valore nutritivo, ricopre da sempre un ruolo fondamentale nell’alimentazione delle popolazioni indigene e dei loro animali, costituendo tutt’oggi un componente fondamentale della dieta delle popolazioni peruviane.
Le sue straordinarie virtù nutrizionali e medicamentose erano note già agli Inca, che consideravano la maca un dono degli dei, riservato a guerrieri e sacerdoti.
Con l’arrivo dei conquistatori spagnoli, la maca fu conosciuta anche in Europa, dove venne apprezzata soprattutto per l’effetto positivo sulla fertilità e per le sue proprietà afrodisiache.
A partire dagli anni 1960-70 questa radice ha cominciato ad essere impiegata come ‘nutriceutico’, con un razionale più rigoroso, soprattutto da medici e ginecologi americani.
Attualmente è apprezzata per la capacità di determinare uno stato di generale benessere psico-fisico, che la rende un integratore ideale nella moderna alimentazione, tanto da meritare il nome di Ginseng peruviano. Ciononostante, non sono ancora molti gli studi farmacologici condotti sulla maca.
Numerose, invece, sono le testimonianze di medici che l’hanno usata per lungo tempo su un grande numero di pazienti, con risultati sorprendenti.
Composizione Chimica e Nutrizionale
La maca risponde appieno ai dettami della moderna scienza alimentare; infatti è povera di grassi (tra cui prevalgono quelli insaturi), ma fornisce un buon apporto di carboidrati e proteine, nonché di fibre, vitamine e sali minerali.
Particolarmente interessante è il contenuto in amminoacidi essenziali, quelli cioè che non sono sintetizzati adeguatamente dal nostro organismo, e perciò devono essere introdotti con la dieta.
Gli aminoacidi essenziali sono: istidina (necessaria nei bambini), isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, valina e triptofano. La cisteina si forma a partire da metionina e fenilalanina.
Da notare è anche la presenza degli acidi grassi essenziali (acido oleico, linoleico ed arachidonico).
Fra i componenti biologicamente attivi della maca, ricordiamo i glucosinolati, contenenti glicosidi solforati che si trovano anche in altre specie della famiglia delle Brassicacee (ad esempio nei broccoli). La maca è ricca in glucosinolati benzilici, glucotropolina e in p-metossi benzil glucosinolato. Questi sono 10 volte più concentrati nella radice fresca che in quella essiccata.
Triturando la radice, l’enzima mirosinasi, contenuto nei vacuoli della pianta, fuoriesce nel citosol della cellula, andando ad agire su tali composti e trasformandoli in isotiocianati.
Gli isotiocianati aromatici, specie il benzil isotiocianato e il p-metossibenzil isotiocianato, sono composti biologicamente attivi, che in diversi studi farmacologici hanno mostrato attività antitumorali.
Questi composti sono stati rilevati anche nel Tropaeolum tuberosum, una specie ritenuta capace di incrementare la fertilità umana.
Secondo l’ipotesi più accreditata,l’incremento di fertilità causato dalla maca, non sarebbe dovuto tanto ai glucosinolati, quanto alla presenza di quattro alcaloidi non ancora caratterizzati, denominati macaina.
Nonostante tali divergenze, resta scientificamente dimostrato, che l’assunzione della maca è in grado di incrementare la libido e la fertilità in diverse specie animali, ed esistono numerose testimonianze, che comprovano tale azione anche nella specie umana.
Nella radice di Lepidium meyenii sono inoltre presenti flavonoidi, saponine, tannini e fitosteroli: brassicasterolo, ergosterolo, ergostadienolo, campesterolo, sitosterolo, stigmasterolo e b-ecdysone. A quest’ultimo è imputata l’azione anabolizzante.
Produzione e Raccolta
La maca cresce bene in un clima freddo e ad altitudini molto elevate (3800-4500 m). Richiede terreni leggermente acidi (pH 5.5-7.0) e precipitazioni piovose frequenti e uniformi (900-1000 mm di acqua annuali). La semina avviene da settembre a novembre, nelle prime ore del mattino, e si effettua a mano, ricoprendo le sementi con poca terra, ad una profondità di soli 2-4 mm.
La raccolta avviene entro 7-9 mesi, quando la maca è matura, ed è la parte più delicata del processo di produzione.
Le radici vengono raccolte una ad una, estraendole dal terreno a mano.
In seguito se ne fa una scelta: le radici migliori sono quelle integre, di forma appiattita, con il diametro di misura maggiore, che vengono poi lavate e pulite accuratamente.
Queste vengono essiccate per 15 giorni, finché le foglie ingialliscono. Si deve evitare di accatastarle in grandi quantità (strati alti al massimo 20 cm), poiché si potrebbe causarne il riscaldamento e la putrefazione, che si verifica soprattutto negli strati inferiori, dove la perdita di prodotto è in genere molto elevata.
Devono essere protette dalla brina, che le rende amare, e dalla pioggia, che ne provoca l’indurimento. Infine le piante vengono desfogliate e messe a seccare nelle tarimas, luoghi rialzati da terra, paragonabili ad una serra.
Forme D’Impiego
La radice della maca rientra da secoli nell’alimentazione delle popolazioni andine, che la consumano sia fresca ( arrostita o in pietanze e bevande tipiche) che essiccata.