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Realizzare un Filtro solare con le Erbe

Come realizzare un filtro solare "verde"

E' possibile, con soli prodotti naturali, realizzare un filtro solare "verde", potenziale alternativa, grazie alla sua funzionalità assorbente i raggi UVB ed  UVA, a filtri solari organici di sintesi? Sembrerebbe di sì.
II prodotto è ottenibile grazie ad un processo catalitico che prevede l'incorporazione di acido ferulico nella struttura glicerolica di un olio vegetale. L'acido ferulico (acido 4-idrossi-3-metossicinnamico), libero, esterificato o combinato, è presente in molte piante, ad esempio, nelle radici di assa fetida (Ferula foetida L.), nel pino Cembro - o cirmolo - (Pinus cembra), nel pomodoro (Solanum lycopersicum L.). Si tratta dell'isomero dell'acido caffeico (acido 3,4-diidrossicinnamico). Il processo, che avviene lentamente in un reattore packedbed, è realizzabile in presenza di un enzima. Candida antarctica lipasi B.
La resa finale in prodotto è influenzata dalla quantità di acqua presente nella massa fluida e nel supporto enzimatico. Il prodotto ottenibile, ci dicono i fabbricanti, è da considerarsi un eccellente assorbente di radiazioni UVA/B.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di venerdì 25 febbraio 2005 alle ore 01:18

Tiglio per i Capelli

gemme del tiglio un estratto per il trattamento dei capelli

II tiglio è una pianta che vanta antichi usi nella medicina popolare estemporanea: decotti da fiori
utilizzati come sudoriferi, utili nel trattamento del raffreddore e di forme influenzali. Per uso
esterno ai fiori di tiglio si ascrivono proprietà emollienti, decongestionanti e rinfrescanti la pelle e le mucose arrossate. Con un processo di crio-estrazione, operando su un substrato costituito da germogli freschi di tiglio (Tilia var. tomentosa) si è ottenuto un estratto che conserva al massimo gli ingredienti attivi della parte vegetale trattata.
L'estratto da germogli di tiglio contiene fitosteroli,  aminoacidi e, soprattutto, mucillagini e polisaccaridi, in particolare galattosio, arabinosio, ramnosio e acidi uronici. Un prodotto cosi costituito è ingrediente atto ad esplicare una marcata attività filmogeno-protettiva. La funzionalità dell'estratto è sfruttabile in particolare modo nella realizzazione di preparati cosmetici destinati al trattamento dei capelli. Infatti, considerando il contenuto in sostanze attive dell'estratto, si rileva che aminoacidi e lipo-peptidi hanno funzione ristrutturante su capelli danneggiati;
gli zuccheri sono dotati di un marcato potere ritentivo di umidità, ragione per cui funzionano da reidratanti dei capelli secchi; i fitosteroli esplicano un'attività importante sull'attività del follicolo del capello e sulle ghiandole sebacee. Grazie al suo effetto filmogeno, l'estratto di tiglio limita la perdita d'acqua e funziona da protettivo dello stelo del capello, riducendone la porosità e donandole maggiore lucentezza e morbidezza.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di venerdì 25 febbraio 2005 alle ore 01:17

Anche le Spezie vantano Virtù!

Ulteriori conferme circa le proprietà antiossidanti delle erbe aromatiche "culinarie"

Salvia, rosmarino e origano: tre preziose, profumanti aromatiche amiche di ogni amante dell'arte culinaria. Abbiamo già ripetutamente riferito della loro riconosciuta attività antiossidante. Riportiamo recenti ulteriori conferme a questa loro prerogativa.
Sono state studiate l'attività antìmicrobica e bloccante i radicali liberi dell'olio essenziale di un estratto etanolico di due varietà di salvia: Salvia cryptantha e Salvia multicaulis.
L'attività antimicrobica è stata riscontrata solo sull'olio essenziale mentre le subfrazioni polari o non polari hanno esibito una scarsa attività.
L'olio essenziale isolato dalle piante è stato analizzato per via GL-MS e sono stati identificati ed isolati 53 costituenti in quello
Della prima varietà e 47 nell'olio della seconda. L'attività antiossidante della subfrazione polare dei due oli essenziali è stata valutata usando DPPH (2,2 difenil -1-picrilidrazile).
Gli oli essenziali in particolare e la frazione non polare dell'estratto metanolico hanno rivelato attività antiossidante.
I risultati starebbero a dimostrare che gli oli essenziali estratti dalle due varietà di salvia possiedono la capacità di bloccare i radicali liberi e di inibire la crescita di microrganismi patogeni; di conseguenza potrebbero utilizzarsi quali antimicrobici ed antiossidanti in campo alimentare e cosmetico.
Estratti di rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), sono utilizzabili come antiossidanti idonei a stabilizzare oli naturali. Sono inerti con l'olio di base e sicuri nell'impiego. Gli ingredienti attivi della droga dell'estratto sono acido carnosinico, camoscio, rosmarolo, rosmandiolo e acido rosmarinico.
Funzionali in piccole dosi, per stabilizzare 18-20 kg di olio di arancia sono stati sufficienti 500 ppm di estratto di rosmarino (17). Riferiamo, infine, di studi circa la valutazione dell'attività antiossidante dell'olio essenziale di origano (Origanum vulgare L.) I test di valutazione sono stati effettuati tenendo conto di tre distinti metodi: l'imbianchimento    ^ del p-carotene, il test con DPPH (difenil picrilidrazile) e col saggio TBARS (Thiobarbituric acid reactive species).
Si è potuto riscontrare che l'olio essenziale in toto, le sue frazioni, cosi come i singoli costituenti isolati manifestano un significativo effetto antiossidante al controllo secondo i tre metodi sopra ricordati.                        In generale, l'attività antiossidante dell'olio essenziale di origano è da ritenersi meno         marcata di quella esplicata dall'acido ascorbico, ma paragonabile a quella dell'alfa-tocoferolo e di ossidanti sintetici quali il BHT (butil idrossitoluolo).
C'è ragione di ritenere che il preminente fattore che influenza il potere antiossidante di quest'olio sia lo svilupparsi di una sinergia tra i suoi componenti.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di venerdì 25 febbraio 2005 alle ore 01:16

Cren Giapponese e Melissa

Potenziale antimicrobico del cren giapponese e della melissa

Parliamo di una pianta semiacquatica, originaria del Giappone. Il nome scientifico è Wasabia japonica, da noi è nota come "cren giapponese" in quanto ha molte rassomiglianze con il nostrano "cren" (o rafano), se non altro per la caratteristica radice dal sapore pungente, utilizzata per insaporire cibi. I giapponesi infatti, usano molto la radice di wasabia
- ridotta in morbida pasta, oppure essiccata - quale aromatizzante del pesce crudo (sushi). Il sapore pungente della radice della pianta è da ascrivere alla presenza di isotiocianati. L'estratto dalla radice contiene anche un glucoside, la sinigrina, che ritroviamo anche nel nostro rafano. Le proprietà antimicrobiche dell'estratto dalla radice di wasabia sono conosciute da tempo e sono state sfruttate anche in
interessanti applicazioni industriali, ad esempio in pitture marine antialghe e nella medicina popolare per curare la carie dei denti.
Segnaliamo un recente brevetto USA che presenta questo estratto con funzione di preservante naturale, cioè quale ingrediente attivo verso certi ceppi batterici tradizionali, potenziali inquinanti di preparati cosmetici.
Nelle formulazioni riportate, l'uso di questo conservante naturale è suggerito in associazione sinergica a copreservanti, tipo pentilen glicole o ad una miscela di undecilenoil glicina o capriloil glicina. Una miscela dei detti conservanti è idonea all'uso in preparati a base acquosa di ogni tipo, lozioni, emulsioni, geli, shamPOO, ecc. Aggiungiamo anche la melissa       (Melissa officinalis L.) al lungo elenco, già tracciato nelle precedenti nostre rubriche, di piante officinali al riconosciuto effetto antimicrobico ed antiossidante, bloccante i radicali liberi. Dell'olio essenziale della pianta è stata valutata l'efficacia antimicrobica verso una serie di tredici ceppi batterici e sei funghi. L'attività bloccante i radicali liberi è stata valutata sul radicale DPPH (difenil pricrilidrazile) e sul radicale OH. Infine è stato valutato anche l'effetto protettivo dalla perossidazione lipidica seguendo l'attività di sistemi di induzione quali Fe2+/ascorbato e Fe2+/H2O2.
Nel primo caso (attività antimicrobica) l'olio ha dimostrato marcato effetto anche su un ceppo in genere multiresistente quale Shigella sonnei, ed un significativo effetto antifungino verso le specie Trichophyton.
L'olio esaminato ha rivelato forte capacità bloccante i radicali liberi verso entrambi i radicali usati (IC50 = 7,58 ug/mL per DPPH e IC50 = 1,74 ug/mL per OH ). Il forte potere bloccante dell'olio essenziale è stato attribuito in particolare alla presenza nella droga di aldeidi e chetoni monoterpenici (geraniale, citronellale, isomentone, ecc) e a idrocarburi sesquiterpenici (cariofillene).
Un'elevata inibizione della perossidazione lipidica si è riscontrata col sistema di induzione Fe2+/H2O (95% per 2,13 ug/mL).

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di venerdì 25 febbraio 2005 alle ore 01:15

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